Ai vertici della Triennale versione 2010 piace la musica giovane. Rock e non solo. Pensate alla prima edizione di «Music Workshop», accattivante cartellone live ospitato in primavera al Teatro dell'Arte e, ora, a «It's Not Only Rock'n'Roll, Baby!», singolare collettiva di star del pop-rock per lo più underground, che svela in Triennale Bovisa l'altra faccia, meno nota, della loro personalità, giunta in Italia dopo aver debuttato nella prima edizione al Bozar di Bruxelles nel 2008. A firmarne la cura, Jérôme Sans, fondatore ed ex-direttore del Palais de Tokyo di Parigi, oggi direttore del Centro Ullens per l'Arte Contemporanea di Pechino.
L'obiettivo che l'esposizione (aperta fino al prossimo 26 settembre) si pone è quello di far conoscere le opere di musicisti che sono nati artisti prima di darsi al rock. Qualche esempio? Bianca Casady, del duo indie-rock CocoRosie, che firma disegni, pitture e installazioni sulla scia di ricordi e suggestioni d'infanzia (la madre è un'indiana d'America e la maggior parte della sua infanzia l'ha passata in una riserva col padre). Ancora: Antony Hegarty, celebrato per la sua inconfondibile voce vibrante e malinconica, da angelo triste, espone in Bovisa collage di tessuti, stampe e immagini realizzati in collaborazione con il fotografo-musicista Don Felix Cervantes. Non basta. Ci sono i dipinti fatti col sangue del londinese Pete Doherty, l'ex amore tossico di Kate Moss, già nei Libertines e ora coi Babyshambles; gli acquarelli e i lavori su carta di Devendra Banhart, il piccolo principe della psych-folk, che a detta di molta critica paiono reincarnare i valori hippy; e le polaroid intime in bianco e nero dell'ex sacerdotessa del rock Patti Smith che, particolare da non trascurare, arrivò giovanissima a New York con il suo amico del cuore, il fotografo Robert Mapplethorpe.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.