Rimane in carcere Vittoria Orlandi, la 28enne specializzanda in neurochirurgia che ha confessato di aver ucciso a coltellate mercoledì mattina in un parcheggio di Pioltello la milanese Patrizia Reguzzelli, 58 anni, moglie del medico Marzio Brigatti, il 61enne con cui la ragazza aveva avuto una relazione tra gennaio e settembre scorsi.
Il gip Enrico Manzi, che sabato ha interrogato la donna, ieri ha depositato il provvedimento con cui ha convalidato il fermo e ha disposto il carcere confermando l’ipotesi accusatoria formulata dal pm Maria Vulpio: omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. A differenza di quel che sostengono gli avvocati della difesa - i legali Antonio Di Cicco e Francesco Di Blasi che hanno sempre parlato di «delitto d’impeto» - infatti, per il giudice le cose si sono svolte diversamente. Secondo Manzi, infatti, il gesto di Vittoria Orlandi è stato premeditato: non solo la giovane laureata in medicina aveva dato appuntamento alla sua vittima in un parcheggio che sapeva essere molto poco frequentato ma, per l’occasione, si era portata dietro un coltello da cucina con una lama lunga quasi 20 centimetri e che poi ha utilizzato per uccidere la «rivale». Inoltre è stata la giovane amante a insistere con Patrizia Reguzzelli per quell’appuntamento vis à vis: la vittima, anche nei mesi in cui il marito l’aveva lasciata per andare a vivere con la Orlandi, non aveva mai cercato un chiarimento diretto con la ragazza. Tra le due sembra ci siano state solo delle telefonate e qualche sms.
Sabato, durante l’interrogatorio di convalida del fermo, per circa un paio d’ore, la giovane donna - che ha domandato dei genitori e dell’amante, alternando tratti di lucidità a tratti di confusione e pianto - ha raccontato al giudice Manzi quel che aveva già detto al pm Maria Vulpio e ai carabinieri di Monza. Dopo aver ricostruito quel che era accaduto la mattina del delitto, mercoledì, la Orlandi ha spiegato i motivi per cui ha perso la testa e ha cominciato a colpire la moglie del suo amante.
Intanto sabato si è svolta l’autopsia sul cadavere della vittima e ora si attende di sapere la data del funerale che la famiglia potrebbe voler celebrare in forma privata vista la curiosità morbosa destata dalla brutta vicenda.
Momenti drammatici anche per gli Orlandi, la famiglia dell’assassina che risiede a Cerro Maggiore nella stessa casa dove abitava anche Vittoria.
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