L’ambasciatore Spogli: «Per D’Alema i giudici minacciano lo Stato»

E adesso chi glielo dice a Massimo D’Alema (nella foto) che anche lui è finito nella rete di Wikileaks? Le accuse che gli vengono mosse non sono mica da sottovalutare, anzi: «Sebbene la magistratura italiana sia tradizionalmente considerata orientata a sinistra - avrebbe detto l’ex premier ed ex ministro degli Esteri Massimo D’Alema all’allora ambasciatore Usa Ronald Spogli - le toghe sono la più grande minaccia allo Stato italiano». La rivelazione del sito americano verrà pubblicata oggi dal quotidiano spagnolo El Pais, che insieme al Guardian, al New York Times e al giornale tedesco Der Spiegel hanno raccolto e pubblicato su internet gli oltre 250mila dispacci sottratti telematicamente all’intelligence e alla diplomazia a stelle e strisce. Secondo il giornale di Madrid, a rivelare la frase sulla magistratura sarebbe stato lo stesso ambasciatore americano a Roma, Ronald Spogli, in un dispaccio del 2008 targato Wikileaks.
Quando il sito fondato da Julian Assange cominciò a rivelare i segreti delle diplomazie europee e americane e riferì di presunti festini sessuali a casa del premier Silvio Berlusconi D’Alema colse la palla al balzo e rilanciò, chiedendo l’audizione del Cavaliere al Copasir, il Comitato di controllo dei servizi segreti che l’ex leader Ds presiede: «È incredibile che non venga in audizione».

Poi aggiunse una battuta sull’ipotesi che dal sito potessero uscire altri documenti riguardanti il periodo in cui era in carica Romano Prodi e lo stesso D’Alema era ministro degli Esteri: «Certo non potranno dire che partecipava a dei festini selvaggi». osservò D’Alema. Adesso saranno le toghe a fargli la festa...

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