L’Antitrust dice sì ad Alitalia-Volare

Le rotte da «cedere» andranno a beneficio di altre compagnie. Bianchi: «Non svendiamo ai francesi

Paolo Stefanato

da Milano

L’Alitalia può dar corso all’acquisizione di Volare, ma a condizione di rilasciare quattro coppie di slot da Linate, per destinazioni sulle quali si determinerebbe la posizione dominante. Il verdetto dell’Antitrust è stato emesso ieri sera e dà il via libera, per quanto condizionato, a un’operazione fortemente voluta da Giancarlo Cimoli ma che aveva provocato la reazione dei concorrenti, in primis Air One, che nella gara per l’acquisizione era risultata seconda dopo Alitalia. Va ricordato che il Consiglio di Stato, su ricorso sempre di Air One, ha emesso un provvedimento cautelare contrario all’acquisizione, mentre si è ancora in attesa del pronunciamento di merito da parte del Tar del Lazio. Alle condizioni poste dall’Antitrust, il rafforzamento cercato dall’Alitalia con l’operazione viene «spuntato» ma non annullato.
Gli slot (ovvero i diritti di decollo e di atterraggio) da Linate sono il vero patrimonio di Volare, la quale ne possiede in tutto 12 coppie (costituite da un’andata e un ritorno), dieci per destinazioni nazionali e due per Parigi Orly. Gli slot di Linate sono preziosi perché l’aeroporto, rigidamente regolamentato dopo l’apertura di Malpensa, è «blindato», nel senso che il numero degli attuali voli non può essere elevato. Il «rilascio» da parte di Alitalia riguarda, oltre la destinazione Parigi - che per Volare viene quindi azzerata, visto il forte presidio operato dall’alleanza Alitalia-Air France -, Bari e Lamezia Terme. I diritti di volo (a differenza delle licenze dei taxi) non possono essere venduti ma devono essere messi a disposizione, e ne otterranno la disponibilità le compagnie che per prime avranno presentato domanda. I diritti dovranno essere utilizzati sulle attuali destinazioni per un numero di stagioni Iata pari a sei per Parigi, a quattro per le destinazioni italiane. Dopo questi periodi entreranno nel portafoglio delle compagnie assegnatarie; queste non potranno essere nè controllate, nè riconducibili ad Alitalia, e nemmeno parte dell’alleanza Sky Team. Alitalia, come si ricorderà, ha acquistato dal commissario le attività di Volare e di Air Europe (la compagnia charter che, in quanto tale, non poneva problemi di concorrenza), versando 38 milioni di euro, e ha già provveduto a costituire una nuova società nella quale sono confluire le attività.
Sul fronte Alitalia va registrato un intervento del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, il quale ha annunciato che è ormai verso la conclusione l’indagine sulla compagnia affidata dal governo a quattro tecnici. Il ministro ha escluso che il Tesoro possa vendere la sua partecipazione a tranches «del 5-10%», mentre ha rilanciato l’ipotesi di «un’offerta seria» fatta da «un operatore significativo, nazionale o internazionale». Ha richiamato l’alleanza con Air France-Klm, ma «non possiamo consegnarci nelle loro mani» ha detto.

Bianchi ha richiamato le responsabilità del governo che in passato non ha saputo stimolare le strategie aziendali, ma ha ribadito l’auspicio che l’Alitalia resti una compagnia con una quota significativa sul mercato nazionale e che sappia collocarsi in maniera dignitosa su quello internazionale. «Abbiamo perso tempo e non sarà facile rimanere nel gioco delle grandi».

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