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«L’arbitro De Santis ci disse: non vincerete mai»

Carmignani squalificato 3 giornate, Mazzone 2. Gilardino: «No al Chelsea per andare ai mondiali»

Franco Ordine

nostro inviato a Parma

«Ho visto e sentito cose che voi umani non potete neanche immaginare». Pietro Carmignani detto Gedeone, allenatore del Parma, squalificato per 3 giornate dopo la rissa con Mazzone (2 turni), impegnato nell’ardua impresa della salvezza, non aggiunge particolari, rimanda ogni rivelazione alla fine della fiera, resistendo a fatica sulla linea del riserbo. «A Lecce è successo qualcosa di molto grave» ripete il dirigente. Basta interrogare un paio di protagonisti di quella torrida domenica pugliese per ricostruire l’accaduto, ricordando che fu allora che il Parma rimase senza sei titolari, tutti diffidati e perciò ammoniti e finiti sotto squalifica. «A un certo punto De Santis, l’arbitro, ha detto a uno dei nostri: non vi faccio vincere neanche sotto tortura. E qualcuno, in campo, si è imbestialito» racconta una fonte dello staff, non è uno che racconti leggende metropolitane, ne ha viste tante nella sua carriera, «mai come questa» segnala per marcare la straordinarietà dell’affermazione attribuita all’arbitro finito in un altro caso, al mondiale under 20 e cancellato dall’elenco del mondiale tedesco.
E che il Parma, nella stagione, sia risultato inviso agli arbitri e al palazzo, è una convinzione difficile da sradicare. Non solo perchè, come racconta nella notte Luca Bucci, espulso con Carmignani e Mazzone dopo la mega-rissa finale, «noi e il Chievo eravamo le uniche squadre senza società, loro si sono salvati vincendo a Siena, noi invece no, ci han tolto il gol buono contro la Samp e ancora mi chiedo perchè». Persino l’ultimo fischietto, Farina, martedì sera, nel primo spareggio contro il Bologna, ha maltrattato il Parma (almeno un rigore negato, evitato il doppio giallo a Giunti dopo un fallo da dietro) con una sicurezza strepitosa. Dinanzi ai dirigenti che han reclamato e citato, a supporto, le immagini di Sky con l’opinione di Bergomi, ha replicato spavaldo: «Se quello è rigore, smetto di arbitrare». Verrebbe da dire: sia lodato il cielo.
La speranzella del Parma di riacciuffare la serie A è legata alla condizione fisica (loro corrono, il Bologna trotterella) e al ritorno di Gilardino. Che in gran silenzio prepara lo sbarco al Milan. Nei giorni scorsi è scaduta l’opzione che la società emiliana ha concesso a Galliani ma la trattativa non è per questo saltata. Merito del centravanti che ha ripetuto il suo parere favorevole alla destinazione rossonera. La posizione del giocatore tiene Gilardino legato a doppio filo al Milan. Ai suoi, Gilardino ha anche spiegato il no opposto al Chelsea che ha bussato alla porta di Baraldi. «Nell’anno del mondiale, lasciare il campionato italiano sarebbe un grave errore» ha raccontato. Ha le idee chiare, Gilardino. E da qui a sabato prossimo ha una sola idea per la testa.

Riuscire a fare o’ miracolo.

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