In data 17 giugno nella cronaca cittadina dell'edizione di Genova, a pagina 49, è apparso un articolo titolato: «Rave party a Forte Sperone: scoppia la rivolta». Nell'occhiello si diceva che «Aldo Siri, presidente del Municipio del centro-Est, scrive al Comune: «Chi ha dato il permesso di fare scempio di un parco naturale come il Righi?». Nel sommario, invece, si affermava: «Gli abitanti di Oregina, Lagaccio e Castelletto costretti a subire assordanti concerti di musica elettronica per tutta la notte». L'articolo proseguiva a pagina 51, corredato da una fotografia di Forte Sperone, dove il titolo era «Rave party a Forte Sperone tiene svegli tre quartieri», e nel corpo del testo era riportato un «sommarietto» che recitava: «Musica assordante fino al mattino, centralini di polizia e carabinieri tempestati dai cittadini inferociti per i concerti organizzati dall'Arci». Nel testo dell'articolo si affermava che chi abita nei dintorni di Forte Sperone «volente o nolente è costretto a partecipare (anche tentando invano di dormire), al festival che è in corso da due sabati e si concluderà sabato prossimo». Si afferma inoltre che l'assessore del Municipio Centro Est, Milena Pizzolo, e il suo presidente, Aldo Siri, avrebbero scritto al Comune per chiedere l'interruzione dei concerti organizzati dall'Arci. A fronte di queste affermazioni, ed altre sempre contenute nell'articolo, la informo che l'evento Play - tre concerti organizzati dall'Arci nei giorni 14, 20 e 21 giugno - nulla ha a che fare con il concerto di sabato 7 giugno, in seguito al quale si è verificata la legittima protesta degli abitanti della zona circostante. I concerti dell'Arci sono sempre organizzati adottando ogni accorgimento in modo che l'impatto acustico non risulti fonte di disagio degli abitanti della zona. Analoga attenzione si ha nella definizione dell'orario di chiusura. Al termine del concerto organizzato sabato 14 giugno, infatti, nessuna lamentela è stata sporta in quanto è stata nostra cura evitare di arrecare disturbo alla quiete pubblica. Riteniamo estremamente grave aver attribuito responsabilità tanto pesanti quanto infondate all'Arci, senza aver effettuato il benché minimo tentativo di verificarne la fondatezza. Accuse gratuite nei confronti di un'associazione il cui ruolo positivo a favore della crescita sociale e culturale della città è stato ripetutamente riconosciuto nei suoi 50 anni di storia. Abbiamo quindi dato mandato ai nostri legali di agire nelle sedi più opportune a tutela dell'immagine della nostra associazione e per il risarcimento dei gravi danni arrecatici.
Cogliamo l'occasione per ribadire che il diritto alla quiete dei cittadini non può e non deve essere in contrapposizione con il diritto dei giovani, altrettanto importante, ad avere occasioni e spazi in cui fruire la musica di loro gradimento senza arrecare disturbo alla quiete pubblica e ad un costo contenuto. Esattamente come è accaduto nelle tre iniziative di Play al Forte Sperone, debitamente autorizzate e che non hanno dato luogo a proteste di sorta.comitato territoriale Genova
Rettifica? detto fatto.
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