«L’Arcimboldi costa 2 milioni Sono pronto a gestirlo gratis»

«Lo Smeraldo? Basta che salti fuori uno sponsor, dico uno, da un milione di euro l’anno e farò continuare a vivere il mio teatro»
Come sarebbe, signor Longoni, è stata appena annunciata la cessione in affitto dell’immobile a «Eataly», il tempio nazionale del gusto
«Già, se è per questo qualcuno in questi giorni mi ha anche dato del droghiere. In realtà non è vero niente».
Sta scherzando vero, ha confermato tutto anche Ornella Vanoni...
«Ornella è molto affezionata allo Smeraldo e quindi si è allarmata. In realtà con Oscar Farinetti (il patron di Eataly) c’è un dialogo aperto e per il momento siamo in standby, perchè il mio obbiettivo resta ancora quello di salvare il teatro. Certo, a mali estremi preferisco cedere l’immobile a un marchio di qualità».
Ha detto a mali estremi. Ma qui di buono all’orizzonte per lei c’è ben poco: lo Smeraldo va male, il Lirico probabilmente lo perderà, il nuovo Ciak della Bovisa chissà mai se, e quando, vedrà la luce. Non è che sta cercando di cambiar mestiere?
«Sarei completamente matto, dopo più di 30 anni di onorata carriera. Vorrei soltanto riavere in parte quello che ho perso per colpa di altri. Dal 2006, anno in cui è iniziato il maledetto cantiere che ancora invade la piazza dello Smeraldo, ci ho rimesso in sponsorizzazioni e spettatori paganti almeno 17 milioni di euro. Sul Lirico, è vero, sono inadempiente con il Comune riguardo ai tempi di ultimazione dei lavori, ma non ho colpe se la ditta che aveva in mano il cantiere è fallita. E adesso, pur essendo ancora io il titolare della convenzione per la gestione del teatro, vengo a scoprire dai giornali che il Comune lo rivuole. La verità è che si sono sempre pentiti di avermelo dato».
Cosa vuol fare, causa al Comune?
«Assolutamente no, non potrei neppure. In realtà, un modo per risarcirmi ci sarebbe».
Lo ha già annunciato in questi giorni, vorrebbe in gestione gli Arcimboldi. Ma perchè mai il Comune dovrebbe darglielo?
«Perchè? Quel teatro era nato per essere gestito da una fondazione con uno statuto finalizzato alla cultura musicale. In realtà funziona come un teatro commerciale e fa una programmazione sovrapponibile alla nostra. Basta dare un occhio al cartellone delle prossime settimane: da Zelig ai musical ai concerti pop. Con la differenza che dal settore pubblico non becchiamo un euro, mentre loro più di due milioni di euro all’anno, uno dal Comune e uno dalla Regione. Sa come si chiama questa? Concorrenza sleale».
E quindi?
«E quindi io mi offro di gestirlo gratis, facendo risparmiare ai cittadini due milioni di euro che possono essere spesi, chessò, nella sanità pubblica o per gli anziani».
È una provocazione?
«Niente affatto. Qualcuno si dimentica che alcuni tra gli spettacoli più gettonati agli Arcimboldi li ho portati io. Dai musical Cats e Aggiungi un posto a tavola a Sting, allo spettacolo di Teocoli a Capodanno che ha battuto tutti i record di incasso...»
Dopo tanto clamore sul cantiere infinito, i lavori in piazza XXV aprile hanno ripreso. Ha aspettato fino a adesso...
«Appunto, non posso più permettermi di continuare ad accumulare debiti.

Vorrei ricordare che pago anche 140mila euro all’anno di affitto al Comune per il Ciak alla Fabbrica del Vapore. Certo che, se davvero fossi costretto a cedere lo Smeraldo, sarebbe un pezzo di storia di Milano che se ne va anche se, a quanto pare, alle istituzioni non interessa».

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