«Guarda - esordisce lassessore allo Sport Giovanni Terzi, mostrando la medaglia vinta alla recente maratona di New York - la corsa ormai è una vera passione». Una passione che, nonostante le recenti fatiche oltreoceano, lo ha portato ai nastri di partenza anche della Milano City Marathon.
Domenica scorsa era tra gli oltre 5mila partecipanti alla maratona di Milano. Come è andata?
«Lorganizzazione della maratona, rispetto lo scorso anno, è molto migliorata: è raddoppiato il numero dei partecipanti con una discreta presenza di pubblico ai lati della strada. Unico neo i molti nervosismi da parte degli automobilisti».
Allora non si potrebbe provare ad associare il giorno della maratona con quello di blocco della circolazione per creare meno disagi possibili agli automobilisti?
«In realtà la città non è mai stata del tutto bloccata, sia per la conformazione del tracciato, sia perché dopo le 14 la circolazione è ripresa regolare. Potrebbe però essere una soluzione».
Con la City Marathon, Milano ha avuto anche una vetrina importante in televisione. Per lunghi tratti però sono stati inquadrati solamente i palazzoni della periferia. Non sarebbe stato meglio studiare un percorso che attraversasse le bellezze della città?
«Milano ha avuto il coraggio di farsi vedere, nel bene e nel male, con le sue importanti contraddizioni tra centro e periferia. Daltronde anche a New York si passa attraverso quartieri difficili come Harlem o il Bronx... Si potrebbe provare a studiare un tracciato che parta dal polo di Rho Pero e arrivi al parco Sempione. Però, sia chiaro, una volta scelto il percorso definitivo deve rimanere quello per tutte le edizioni, altrimenti si snaturerebbe il senso stesso della maratona».
Cosa manca per un definitivo salto di qualità?
«Bisogna incrementare ancor più il numero di iscritti.
Come?
«Con operazioni di marketing e di gemellaggio con altre storiche maratone europee come quella di Berlino, Londra e Parigi. A New York cerano stand che pubblicizzavano la maratona di Venezia o quella di Modena, ma non cera nessuno che parlasse della Milano City Marathon: lanno prossimo non sarà più così».
Il prossimo Giro dItalia arriverà a Milano. Non sarà, però, la solita passerella, ma una tappa a cronometro decisiva: una promozione sul campo per la città?
«Un piccolo retroscena: quando sono diventato assessore allo Sport, Milano aveva perso larrivo del giro dItalia a favore di Verona. Fortunatamente siamo riusciti a ricostruire un rapporto positivo col patron della gara e questanno Milano accoglierà la carovana rosa con tre giorni dedicati allo sport: sabato 31 maggio, domenica 1 giugno e lunedì 2».
Una doppia notte bianca, insomma?
«Esattamente: 72 ore consecutive di sport, con un evento molto affascinante: una corsa agonistica di 10 chilometri in notturna. In attesa che si realizzi un mio grande sogno...».
Quale?
«Quello che Milano possa accogliere, non solo larrivo del Giro dItalia, ma anche la partenza...».
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