L’asfalto in centro? Voragini e avvallamenti

Marcello Viaggio

Ma come è possibile che a Roma il manto stradale abbia la consistenza di una buccia d’arancia? Buche, voragini, avvallamenti, rendono difficile guidare auto, scooter, o anche solo camminare a piedi. Che succeda in periferia, passi. Che accada anche nella Regina viarum della Roma di Fellini, in via Veneto, è il colmo.
Venerdì Forza Italia ha iniziato il tour fotografico per le strade del I Municipio. «Abbiamo voluto testimoniare come le vie del centro storico siano oggettivamente pericolose e in uno stato pietoso» spiegano il capogruppo al Comune di Roma, Roberto Lovari, e il consigliere Fabrizio Sequi. I due si sono armati di una macchinetta digitale e hanno iniziato a girare. Ed ecco, la prima tappa: via Veneto, vetrina internazionale di Roma. Non più sui rotocalchi di mezzo mondo, come ai tempi de «La dolce vita», ma pur sempre la più famosa ed elegante strada della città. Le foto, però, sono impietose. Il manto stradale risulta ampiamente dissestato proprio di fronte all’Ambasciata americana. Buche ampie, strisce profonde, quanto basta per far scivolare a terra un motorino o rovinare seriamente le sospensioni di un’auto. Stesso asfalto martoriato in via Boncompagni e all’incrocio della stessa strada con via Romagna.
Sembra sia appena passato un cingolato delle truppe d’assalto dei marines. Dov’è il fronte? Buche del genere si incontrano a Torre Maura, a Casal Bruciato. Nel salotto buono di Roma non te l’aspetti. Eppure, basta imboccare la strada dal Muro Torto, per trovare i primi metri di asfalto in frantumi. «Abbiamo rinvenuto oltre trenta buche in poco più di un chilometro» rimarcano i due esponenti di Forza Italia: «In queste condizioni diventa oggettivamente pericoloso guidare; automobili, autobus e scooter sono sollecitati oltre i limiti. La sicurezza è continuamente a rischio. Si è tanto parlato del restyling che avrebbe interessato via Veneto, ma una delle foto l’abbiamo scattata proprio di fronte all’ambasciata americana». I maggiori rischi li corrono, naturalmente, le due ruote. «Ho percorso via Veneto in scooter - racconta Sequi -: sembra di guidare una moto da cross in una pista sterrata e non uno scooter in una via del centro. Il rischio di incidenti è altissimo. Se avessi dovuto frenare improvvisamente, sarei certamente caduto a terra. Eppure ho guidato a non più di 30 km orari» conclude il consigliere. «Su via Veneto il Comune di Roma e il I municipio dovrebbero intervenire al più presto, è intollerabile una simile situazione in una delle strade romane più famose al mondo - rimarca Roberto Lovari -. Ma siamo sicuri che ci siano i fondi necessari per risolvere il problema? Quello delle buche, purtroppo, non sembra proprio essere nelle priorità dell’agenda del sindaco Veltroni». Forse ci vorrebbe il famoso “tappabuchi”, ma quello al massimo è un telefilm d’estate.

Qui ci vorrebbe qualcosa di più concreto, veloce e soprattutto duraturo. Lo stesso Sequi già un mese fa aveva compiuto un tour fotografico a caccia di immagini del degrado nel I Municipio. Risultato: un campionario sterminato di motorini abbandonati, siringhe, immondizia.

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