L’assassino della pensionata aveva le sue chiavi di casa

L’assassino della pensionata aveva le sue chiavi di casa

Potrebbe assomigliare al delitto Colturani. Anche se a questo punto delle indagini gli inquirenti non lo ammetteranno mai. È l’omicidio di Franca Monfrini, la vedova 81enne trovata cadavere nella sua abitazione a Bonola sabato pomeriggio. Strangolata venerdì con il foulard che portava al collo, annodato dall’assassino una seconda volta per essere certo che la morte arrivasse. Un mister (o una miss) X che, secondo la polizia e i medici legali, potrebbe essersi aiutato anche con un cuscino per realizzare il suo disegno criminale. E che poi se ne sarebbe andato chiudendo la porta a chiave. La sua chiave, visto che quella della morta era in casa. Quindi la domanda è quasi ovvia, scontata: l’assassino aveva le chiavi della casa?
La soluzione dell’omicidio di Marzio Colturani - il ginecologo 64enne residente con il figlio in via Comerio e ucciso durante una rapina in casa la notte tra il 13 e il 14 novembre 2007 - ruotò proprio intorno a un mazzo di chiavi. Anzi: intorno a una sola chiave a codificazione magnetica e con un meccanismo digitale, riproducibile solo in Francia, dalla ditta di produzione ed esclusivamente dietro presentazione di una tessera nominale. E fu solo questa chiave che, rubata da un cassetto dalla colf moldava e consegnata nelle mani del suo amante e connazionale e dei suoi due complici - rese possibile la rapina all’interno dell’appartamento e, purtroppo, portò alla morte di Colturani. La stessa chiave venne poi rimessa al suo posto dai rapinatori prima di lasciare la casa.
Di quell’omicidio se ne occuparono i carabinieri. L’assassino della Monfrini, sparito con un mazzo di chiavi (il suo?), lo sta cercando la squadra mobile. Si parla di una donna delle pulizie, che doveva averne uno. L’hanno già trovata e interrogata ed è innocente? È sparita nel nulla? C’è anche un parente: anche lui aveva un mazzo di chiavi.

Ha un alibi soddisfacente o potrebbe essere nei guai? Dalla casa della vedova non sembra mancasse denaro o, comunque, non una somma importante. Ma non dimentichiamo che anche la 70enne Lucia Scarpa, trovata morta nella sua abitazione di via Gessi il 4 ottobre, era stata uccisa da un filippino vicino di casa per soli 20 euro.

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