da Enna
Si è arreso alle 6 del mattino, dopo aver ucciso il rivale in amore, tenuto in ostaggio lex compagna per dieci ore ed essersi sfogato per 60 minuti davanti alle telecamere di Rai Sicilia contro la «giustizia ingiusta».
Una sequenza da film del terrore, protagonista Pietro Arena, ex poliziotto di 48 anni, qualche problema di instabilità mentale alle spalle, una storia disperata di litigi e rappacificazioni con la sua ex Adele Sanfilippo, arrestato dopo che aveva cercato di investirla, libero grazie allindulto. Regalbuto, piccolo paese in provincia di Enna. In piazza della Repubblica sta per iniziare un comizio. Ai tavolini davanti al bar Plaza è seduto Giuseppe Allegra: è il nuovo compagno di Adele Sanfilippo, proprietaria del locale, il suo nemico. Luomo conversa con una giovane, quando vede Arena con la pistola in pugno ha appena il tempo di cercare di alzarsi, ma viene raggiunto da due colpi di calibro 7,65. Giuseppe Allegra muore allistante. Arena entra nel bar e con lucida follia prende in ostaggio Adele, la donna che non ne vuole più sapere di lui, che a Stranamore un anno fa lo ha respinto, che più volte lo ha denunciato, che lo ha mandato sotto processo, che lui non può avvicinare pena il carcere.
Comincia qui la lunga notte di Pietro Arena. Pistola in mano impedisce a chiunque di avvicinarsi al bar, tiene Adele per i capelli. Avanza una richiesta perentoria: «Voglio i giornalisti per avere giustizia». Parte una squadra dalla sede Rai di Catania. Intorno alluna di notte il fratello Giovanni, operatore del 118, cerca di convincerlo a lasciar perdere, invano. Le trattative vanno avanti col questore di Enna, Domenico Percolla, e il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Andrea Bertozzi Della Zonca. Dallinterno del bar lultimatum: «O entro le due arriva la radio o mi tolgo la vita». La tensione cresce. Fuori del bar ci sono le forze dellordine, coordinate dal sostituto procuratore di Nicosia Daniela Centro. Allimprovviso Arena esce tenendo la donna per i capelli, la pistola nellaltra mano. Chiede sigarette. Poco prima aveva cosparso il pavimento del locale con liquori minacciando di appiccare il fuoco.
Alle quattro il questore Percolla decide di accogliere la richiesta di Arena. Ecco i giornalisti, Guglielmo Troiana di Rai Catania e loperatore Giovanni Tomarchio. Lintervista dura circa unora. Ci sono momenti di tensione quando Adele cerca di liberarsi. Arena in uno scatto dira la trascina nuovamente dentro il locale, ma poi si lascia convincere a tornare ai microfoni: «Vorrei che la giustizia, nel fare il suo corso, prendesse atto delle cose che sono vere e di quelle false».
Vuole la revisione dei processi nei quali è imputato. È sotto processo per lesioni, minacce, aggressioni. Luomo era già stato condannato a tre anni per aggressione ed estorsione perché aveva diffuso in paese un filmato nel quale la sua ex compagna faceva sesso con un altro uomo. Era uscito da poco grazie allindulto. Arena sera rivolto anche alla trasmissione Stranamore per tornare con la Sanfilippo. Lei è la vittima di questa storia, una vittima che solo alle 6 di mattina rivede la libertà. Esce dal bar urlando: «Lasciatemi in pace. Andate via. A cosa è servito tutto questo, a cosa».
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