«L’assassino del vigile? In cella c’è il colpevole È il minorenne Remi»

«L’assassino del vigile? In cella c’è il colpevole È il minorenne Remi»

Avvocato Russo, ma lei chi difende esattamente?
«Difendo il minore Remi Nicolic. E aspetto che venga estradato entro venerdì».
David Maria Russo, 40 anni, è il legale della famiglia Jovanovich, i parenti del nomade slavo arrestato sabato 14 gennaio per l’omicidio del vigile di quartiere Nicolò Savarino. Secondo gli investigatori in manette quel giorno, al confine tra Serbia e Romania, sarebbe finito Goico Jovanovich, classe 1987 e prossimo ai 25 anni. La famiglia Jovanovic, però, nei giorni scorsi, ha fatto sapere ai magistrati che nelle mani della polizia ungherese ci sarebbe invece Remi Nicolic, fratello 17enne di Goico.
Un minore, anche se accusato di omicidio volontario, rischierebbe molto meno di un maggiorenne e di sicuro non l’ergastolo. Avete presentato istanza per sostenere che l’arrestato non è maggiorenne?
«No, ma sono in corso accertamenti, ci sono vari documenti da verificare. E il padre dei due ragazzi vuole parlare con la stampa per chiarire alcuni elementi».
Il padre?
«Si chiama Zoran Jovanovich, ha 38 anni e appartiene a una famiglia di origine serba i cui componenti vivono in parte qui a Milano e in parte a Busto Arsizio. L’arrestato, accusato di aver ucciso il vigile di quartiere, è il figlio minore Remi, nato a Parigi nel 1995 mentre la madre era in carcere. Il padre allora non riconobbe il figlio che, per questa ragione, prese il cognome della madre. Goico, invece, è nato nel 1987 a Hamm, nella Germania nord occidentale. Gli Jovanovich hanno avuto una vita piuttosto travagliata, ma io sono stato nominato dal signor Zoran che esercita la patria potestà nei confronti del figlio».
Cosa vuole dire il signor Jovanovich padre?
«Vuole chiarire alcuni aspetti dell’accaduto. Mi creda: questa vicenda è una tragedia anche per loro. Sicuramente non paragonabile a quella della famiglia Savarino, ma comunque una bruttissima storia».
E il figlio? Quel Remi Nicolic come giustificherà l’omicidio che ha commesso?
«Di sicuro non si dichiarerà innocente. Come minore non aveva la patente, ma non è quella la ragione per cui è fuggito, i motivi sono differenti, li spiegherà lui. Io stesso devo ancora parlarci».
Lei sa che gli investigatori sostengono con assoluta certezza che l’arrestato è un maggiorenne di nome Goico Jovanovich? Poi ci sono le intercettazioni...
«La vicenda non è semplice, aspettiamo il rientro in Italia dell’arrestato.

Sulle intercettazioni agli investigatori è già stato spiegato che l’uomo che promette denaro alla prestanome a cui era intestata la vettura è una terza persona che non è né Remi Nicolic (che non ha ingenti somme di denaro) né Goico Jovanovich».

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