L’ASSESSORE LANDI DI CHIAVENNA

«Siamo di fronte a un gigantesco problema di prevenzione». A lanciare l’allarme è Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla Salute del Comune di Milano.
Assessore, eppure si parla da anni di sesso sicuro e profilattici.
«Sì, ma non basta. E poi non sono così convinto che i giovanissimi siano ben informati».
Da qui l’idea del laboratorio anti Hiv?
«Certo. Daremo consulenza gratuita agli adolescenti su Aids, malattie sessuali ma anche su problemi legati all’alimentazione. Stiamo per dare vita a un servizio mobile, coinvolgendo anche un circuito di palestre milanesi».
Si può parlare di allarme Hiv tra gli under 18?
«Basti pensare che in Italia un centro diagnostico su 5 consente ai minorenni di sottoporsi ai test dell’Hiv senza che presentino il documento di identità né la ricetta medica, benché la legge imponga il via libera dei genitori».
L’obbiettivo è combattere la leggerezza con cui gli adolescenti fanno sesso?
«Anche. Quello che ci spaventa è il fenomeno della micro-prostituzione».
Sarebbe?
«Le ragazzine di 14 o 15 anni che concedono prestazioni sessuali a scuola in cambio di favori, schede telefoniche o vestitini. All’affettività sostituiscono la mercificazione del proprio corpo».
Come mai i giovanissimi hanno atteggiamenti così irresponsabili?
«Perché non avvertono il pericolo di poter contrarre certe malattie. Perché in loro c’è un forte senso di incoscienza e non percepiscono l’importanza della prevenzione. Si sentono invincibili e non si rendono conto dei rischi che corrono».
Qual è il piano d’azione previsto dal Comune?
«Innanzitutto informare le famiglie e fare in modo che i genitori parlino di sesso e di affettività ai propri figli. Poi portare più educazione sessuale nelle scuole.

Anche gli insegnanti si devono rendere conto che l’educazione sessuale non può più essere fatta come 15 anni fa».
Ci sono ancora dei tabù da superare?
«Vanno abbandonate certe incrostazioni di carattere ideologico».

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