Massimo Malpica
Per un Malinconico che si dimette a causa delle vacanze in hotel pagate dallimprenditore della «cricca» Francesco De Vito Piscicelli, cè qualcuno che non si dimetterà mai, nonostante le promesse passate. Gianfranco Fini resta saldo sulla sua poltrona, incurante di Montecarlo e delle intercettazioni dellinchiesta su G8 e Grandi eventi che hanno portato alla luce i rapporti tra lo stesso Piscicelli e il suo entourage, professionale e familiare. In particolare è la storica segretaria di Fini, Rita Marino, che viene più volte pizzicata a chiacchierare con Piscicelli di affari relativi allappalto per la piscina di Valco San Paolo, una delle opere previste per i mondiali di nuoto del 2009.
Limprenditore spende spesso il nome della Marino, e talvolta quello di Fini, anche per «sbloccare» situazioni delicate in Campidoglio. E sempre Piscicelli, stando a una relazione del Ros, a giugno 2008 parlando con laltro imprenditore coinvolto nelle indagini, Riccardo Fusi della Btp, parla di un appuntamento con il fratello del presidente della Camera. «Ti cercavo di dire, stamattina - dice Piscicelli a Fusi in unintercettazione - che lunedì alle 9 ho questo appuntamento con Massimo, il mio amico Massimo, eh... il fratello di Gianfranco». E il link con Fini lo fanno i carabinieri. «Il riferimento - scrivono - è molto probabilmente allonorevole Gianfranco Fini, attuale presidente della Camera dei deputati. Il fratello Fini Massimo è coniugato con Patrizia (...) compare come socio della cooperativa Poliambulatorio Cave srl a cui è intestata la scheda telefonica 340... in uso a Massimo Fini». Più abbondanti, come si diceva, i rapporti telefonici, e gli appuntamenti, emersi dalle carte dellinchiesta a proposito di Piscicelli e Rita Marino, concentrati a cavallo tra fine 2009 e inizio 2010. Il 24 novembre, per esempio, ecco Piscicelli chiamare alle 10,48 il centralino di Montecitorio, che lo mette in contatto con la segretaria di Fini. P: «Rita, buongiorno, come sta?». M: «Buongiorno, bene, grazie, ha ricevuto tutto?». P: «Non ancora... va be, ci vuole ancora qualche giorno». M: «Arriva, arriva». P: «Senta dottoressa, avevo bisogno di vederla un minuto per una cosa vitale, di una cosa importante che le devo parlare». M: «E io sono qua». P: «Mi dica lei quando vendo a disturbarla... domani mattina per lei va bene?». M: «Quando vuole». P: «Allora domani alle 10.30-11, va bene?». M: «Domani un attimo... allora, domani è 25, sì sì, va benissimo». I rapporti sembrano stretti, se è vero che qualche giorno dopo, il 9 dicembre, quando il Rup (responsabile unico del procedimento) dei lavori per la piscina di Valco San Paolo, Enrico Bentivoglio, chiede a Piscicelli una strada per far incontrare Mauro Della Giovampaola col sindaco di Roma, Piscicelli taglia corto: «Vuole andare dal sindaco? E dobbiamo andare un attimo, fare un passaggio diverso (...) prendere Mauro, andare da Rita Marino e... vabbe mi organizzo». Unaltra intercettazione mostra che il rapporto tra i due è bidirezionale. Parlando con un altro imprenditore di fondi da sbloccare, infatti, Piscicelli il 15 gennaio spiega: «Ieri mi stavo buttando giù, te lo giuro... no ma perché ti rendi conto che veramente, guarda, il nostro lavoro...era tutto fatto, pronto... il mandato alla ragioneria del Comune di Roma, mi chiama la mia amica (Rita Marino, ndr) della segreteria di Gianfranco (Fini, ndr) e va be, dice: corra là perché cè qualcosa che non quadra. Corro a vedere e questi mi dicono(...) questo è un mutuo che dobbiamo fare (...) per fortuna che dei 5,135 milioni del Comune (...) 3 e dispari sono mutuo... mentre un milione e mezzo è fondi». A Rita Marino Piscicelli, per Natale, fa un bel regalo.
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