«L’aumento dell’addizionale Irpef è una beffa a danno dei più deboli»

L’aumento dell’addizionale comunale Irpef ha messo in stato di allerta l’Aduc, secondo cui le imposte locali finiranno con l’azzerare i benefici fiscali introdotti dall’ultima Finanziaria. «Siamo di fronte a una vera e propria beffa», ha tuonato ieri il presidente dell’associazione dei consumatori Primo Mastrantoni. Numeri alla mano risulta difficile dargli torto: «Un cittadino romano senza figli a carico e con un reddito annuo pari a ventimila euro - ha spiegato Mastrantoni - vedrà incrementare la propria busta paga di 0,04 euro al giorno, ovvero 4 centesimi. Chi invece dispone dello stesso reddito ma ha due bambini da mantenere percepirà un aumento pari a 0,64 euro al giorno, una somma assolutamente irrisoria che non basta nemmeno a pagare un caffè al bar». Presa di mira anche l’imposta comunale sugli immobili: «La diminuzione dell’Ici annunciata dal Campidoglio verrà assorbita dalla rivalutazione delle rendite catastali». A fronte poi dei servizi resi dal Comune l’Aduc ha affermato che l’aumento della tassa sui rifiuti ventilato in questi giorni appare del tutto ingiustificato e non ha esitato a definire la capitale una città «sporca, maleodorante e degradata», mettendoci di mezzo pure i cassonetti della spazzatura «perennemente ricolmi». Non lascia scampo a questo proposito il paragone con la ville lumière azzardato da Mastrantoni: «Qui una famiglia di quattro persone con un monoreddito di 25mila euro è tassata con una aliquota media del 6,9 per cento, ossia paga 1725 euro l’anno, mentre a Parigi una famiglia dello stesso tipo tira fuori dal portafoglio appena 52 euro l’anno. E per giunta lì le strade sono ben tenute e i cittadini dispongono di una rete metropolitana lunga 400 km. Se nel 1789 è stata presa d’assalto la Bastiglia allora noi cosa dovremmo fare, espugnare il Campidoglio?».
In allarme anche i segretari generali di Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma e Uil Roma e Lazio. «Nonostante il confronto con il Comune sul sistema delle esenzioni sia partito con il piede giusto - dichiarano in una nota unitaria Walter Schiavella, Danilo Reali e Luigi Scardaone - rimane forte la preoccupazione in merito all’impatto che l’aumento dell’addizionale Irpef e l’eventuale aumento della Tari avranno sulle fasce di reddito più deboli». In particolare, i segretari confederali esprimono apprensione nei confronti dei lavoratori dipendenti e dei pensionati: «Ora bisogna definire i reali beneficiari dei sistemi agevolativi e di esenzione e vanno individuati modalità e strumenti che garantiscano le fasce basse di reddito derivanti da pensioni e da lavoro dipendente, rimodulando in termini di progressività gli interventi in materia di entrate». A questo scopo Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato una serie di richieste che domani saranno oggetto dell’incontro convocato dall’assessore al Bilancio Marco Causi.

Tra queste quella di dare maggiore sostegno alle politiche abitative investendovi sopra le risorse previste per le azioni positive nonché quelle derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, la costituzione di un fondo utile alla riduzione dei costi individuali per l’accesso alle Rsa e l’incremento di quello relativo all’assistenza domiciliare degli anziani non autosufficienti.

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