L’Austria come la Svizzera: scoppia la polemica sui minareti

Il responsabile della comunità musulmana austriaca ha auspicato la costruzione di moschee con minareti nelle grandi città del Paese scatenando subito l’ira dell’estrema destra, giunta al punto di chiedere di fermare l’immigrazione da Paesi musulmani. In un’intervista all’agenzia austriaca Apa pubblicata due giorni fa, il responsabile della comunità musulmana Anas Shakfeh ha detto di sperare di vedere una moschea con un minareto in tutte le capitali dei nove laender dell’Austria. «A lungo termine non possiamo impedire alla gente di esercitare (il suo diritto) a una vera libertà religiosa, che è tutelata dalla costituzione», ha aggiunto. Il che implica non soltanto una sala per la preghiera ma anche, ha spiegato, una moschea dotata di minareto.
L’altezza dei minareti potrebbe essere negoziata e gli altoparlanti per l’appello alla preghiera, ha detto, non sono obbligatori. Il suo appello ha subito suscitato reazioni ostili dell’estrema destra il cui partito principale, Fpoe, ha esortato a «proibire l’immigrazione proveniente da Paesi musulmani». Il Fpoe ha anche definito le moschee «focolai dell’islam radicale». Un’altra formazione di estrema destra, l’Alleanza per l’avvenire dell’Austria (Bzoe), si è detta per la proibizione di moschee e minareti in tutti i laender.

Il deputato socialdemocratico (Spoe) Omar al Rawi, responsabile per l’integrazione in seno alla comunità musulmana austriaca, ha accusato l’estrema destra di attizzare «l’odio». Secondo stime recenti mezzo milione di musulmani risiedono in Austria su una popolazione totale di circa 8,3 milioni di abitanti.

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