Piero Evangelisti
da Detroit
I «botti» più forti, tra le anteprime di Detroit, si sono uditi nelle giornate di anteprima (allarmando le decine di cani antibomba presenti per ragioni di sicurezza) per il lancio di petardi e mortaretti alla presentazione dell’ennesima edizione della Chevrolet Camaro, uno dei tanti eventi che hanno salutato il ritorno dell’«old-fashion» Usa. Poi il buon senso ha regnato sovrano, a tutto vantaggio delle case europee e asiatiche, non angosciate nella rincorsa delle nuove «subcompact», leader incontrastate della rassegna americana, vetture peraltro ben conosciute, e protagoniste, nella vecchia Europa.
Punta quindi molto Ford sui marchi di prestigio che controlla, a cominciare dalla superelitaria Aston Martin che ha svelato la Rapide, bellissima 4 porte, una concept che dovrebbe entrare in produzione, anche se per pochi. Molto di più si attende Ford da Volvo con la C30, spacciata anche questa come concept-car, ma decisamente vettura pronta per la produzione di serie che potrebbe iniziare entro fine 2006. È un debutto, con una due volumi, in un segmento di mercato da cui gli svedesi erano sempre stati assenti. Dovrebbe essere il modello per raggiungere quota «600mila» unità l’anno, grazie soprattutto alle doti di sicurezza attiva e passiva (anche il design, comunque, contribuirà al successo). Affascinante è la Jaguar XK Convertible, enorme ma equilibrata cabrio che vedremo presto in strada. È la Z4 la mattatrice di Bmw al Salone, presente in tre vesti: il restyling della Roadster e la sua versione spinta contraddistinta dalla lettera M, oltre al concept che svela le forme definitive della Z4 Coupé. Un omaggio alla terra americana dove la Z4 nasce (Spartanburg, Sud Carolina) per celebrare un altro anno di vendite record, a livello mondiale, per il gruppo Bmw, che a Detroit porta anche uno studio evolutivo della Mini Traveller. In casa Mercedes troviamo la gigantesca GL, il più grande Suv mai costruito (anche questo negli Usa) con il marchio della stella, che, magari riveduta nel passo, quindi un po’ più contenuta, arriverà in autunno anche in Europa. Da Stoccarda a Ingolstadt per trovare l’ultimo esempio della grande vitalità Audi, con il concept Roadjet, anche in questo caso un’anticipazione di un modello intermedio tra A4 e A6 che andrà ad ampliare la gamma della marca dei quattro anelli entro, al più tardi, diciotto mesi, parola di Walter de’ Silva, chief designer del brand Audi Group, che a Detroit era comunque molto più dedicato alla concept Lamborghini Miura, prima sua creatura da responsabile del design della casa bolognese, che, basta non avere fretta, vedremo sicuramente in strada.
Tante le novità proposte dagli asiatici, quasi tutte dedicate al mercato americano dove hanno toccato il 36,5% di quota.
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