da Milano
Ammonta a oltre 200 miliardi leconomia sommersa in Italia. E più di un terzo dellimponibile evaso è nelle regioni del Mezzogiorno per un valore di circa 70,8 miliardi di euro, pari al 34,5% del totale nazionale.
Lo afferma una ricerca elaborata su dati Istat e Censis dellufficio studi della Cgia di Mestre. Secondo il dossier, nel 2003 limponibile evaso è stato di 205,1 miliardi, cioè il 7% circa del prodotto interno lordo. In tutto 87 miliardi. A fare la parte del leone il Sud. Segue il Nordovest con 54,3 miliardi e il 26,5% del totale. Il Centro è al terzo posto nella classifica con 41,2 miliardi e il 20,1%, mentre il Nordest chiude la lista con 38,8 miliardi pari al 18,9%. Significativa è anche lincidenza del sommerso sul Pil macroregionale che nel Mezzogiorno e nelle isole tocca il 21,2%, contro la media nazionale del 15,4%, il 14,7% del Centro, il 13% del Nordest e il 12,8% del Nordovest. «Le cause - secondo il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi - sono laumento degli extracomunitari irregolari, la crisi economica, linasprimento della tassazione soprattutto a livello locale e lintroduzione di leggi che hanno indotto molte piccole aziende a finire nel sommerso». E infine «anche la diffusione delleconomia criminale che controlla una buona parte delle tre principali regioni del Sud». Ma di economia sommersa parla anche lamministratore delegato di Unicredit Banca, Roberto Nicastro: «In Italia cè uneconomia sommersa molto forte.
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