La premessa è che «allo stato attuale, non cè motivo per preoccuparsi, basta con gli inutili allarmismi». Il presidente dellAler Loris Zaffra si fa affiancare dagli esperti, il direttore dellArpa Giuseppe Sgorbati e la responsabile del servizio di prevenzione dellAsl Susanna Cantoni, per assicurare che «non esiste unemergenza amianto negli stabili popolari». Nel cda di giovedì verrà comunque introdotta la possibilità di sgomberare e trasferire gli inquilini «in caso di verificata pericolosità». Uneventualità che gli abitanti di via Russoli, sul piede di guerra da una settimana, rispediscono al mittente: «Se vogliono usare lo sgombero come arma di minaccia contro chi protesta - inveisce la segretaria del Sunia, Silvia Davite - si sbagliano, andremo avanti». Ma Aler, che proprio per la manutenzione di via Russoli ha stanziato 13 milioni, fa presente che il monitoraggio del patrimonio è continuo e non esistono rapporti da parte delle autorità che denuncino situazioni di rischio per la salute degli inquilini. La situazione che in questo è più sotto la lente, e potrebbe prevedere il ricorso agli sgomberi, è quella del caseggiato di via Bianchi. Lamianto è presente nel 38% degli stabili Aler, in questi anni sono stati spesi 2 milioni di euro per la bonifica e altri 5 sono già in campo per il prossimo triennio.
Ieri in consiglio comunale la consigliera del Pd ha presentato una mozione (firmata anche dal capogruppo di Fi Giulio Gallera) per chiedere interventi immediati negli stabili Aler, ma pure in quelli comunali, elencando la mappa del rischio amianto dove compaiono tra le altre «via Santi, Mazzolari, Palmanova casette».
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