L’energia atomica accende il nuovo «Espansione»

da Milano

Espansione torna in edicola. La storica testata del giornalismo economico italiano domani sarà abbinato gratuitamente al Giornale. L’abbinamento si ripeterà ogni ultimo venerdì del mese.
La nuova edizione, che è stata illustrata ieri sera in un incontro pubblico, presenta in copertina un’inchiesta sull’energia nucleare che riporta i risultati di una ricerca condotta in collaborazione con Inter@ctive Market Research. Vent’anni dopo il referendum che bandì l’atomo dalle politiche energetiche del nostro Paese, le cose sono radicalmente cambiate. La ricerca è condotta su un campione di mille persone rappresentative della popolazione italiana, suddiviso tra chi aveva partecipato al referendum del 1987 e chi, nato dopo il 1969, ne era stato escluso.
Nel 1987 i contrari furono l’80%. Se gli italiani fossero chiamati l’anno prossimo a esprimere la loro volontà su questo tema, questa quota di acerrimi nemici dell’atomo scenderebbe a poco più del 30%. Ma, a uscire radicalmente rafforzata, è soprattutto la componente dei favorevoli. Al tempo del referendum votò a favore il 19,4%: oggi questa quota salirebbe al 51,6%. La maggioranza assoluta, dunque. «Un cambiamento di punti di vista determinato dalle emergenze climatiche e dall’effetto serra, di cui stiamo toccando con mano le conseguenze», sostiene su Espansione un pentito eccellente in fatto di nucleare, quel Chicco Testa che, fondatore di Legambiente e già presidente del Kyoto Club, è attualmente a capo della Roma Metropolitane.
Tra le maggiori ragioni dei «sì», la volontà di non dipendere più solo da fonti energetiche provenienti dall’estero (petrolio, gas, carbone) e dalla consapevolezza che tutti i Paesi confinanti usano il nucleare. «Il nuovo Espansione - scrive nel suo editoriale il direttore Marco Gatti - vuole cominciare ribaltando, grazie a un’inchiesta, quella che erroneamente viene considerata una certezza: non è più vero, come vent’anni fa, che gli italiani sono massicciamente contrari al nucleare».

Sull’inchiesta di copertina interviene anche Maurizio Belpietro: «L’energia nucleare in Italia, ma non solo, - scrive in un altro editoriale pubblicato su Espansione il direttore del Giornale - è stata vittima della disinformazione e dell’ipocrisia del politicamente corretto, e tutti i mesi gli italiani pagano caro nelle loro bollette elettriche quelle scelte».

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