La lotta per la salvezza è stata ieri condizionata da un fatto clamoroso. Un errore arbitrale che potrebbe influire sul verdetto finale. La Fiorentina rischia la serie B. Per responsabilità sue, tra allenatori licenziati, altri assunti, una campagna acquisti nevrastenica, la solita euforia per il nuovo padrone che ha vissuto di rendita mediatica, dopo lera barzellettiera di Vittorio Cecchi Gori. Tutto questo fa parte del gioco. Ma larbitro Rosetti e il suo assistente Pisacreta hanno aggiunto ieri allOlimpico il colpo di grazia. Non si sono accorti, propendo per questa tesi perché altrimenti saremmo di fronte a qualcosa di molto grave, non hanno visto dunque un clamoroso intervento di mano con il quale il laziale Zauri ha tolto dalla porta il gol del 2 a 1 di Jorgensen. Se Rosetti e il suo collaboratore, in posizione perfetta per ravvisare il fallo, se ne fossero accorti, oltre al rigore a favore della Fiorentina, sarebbe scattata lespulsione del giocatore laziale. Rosetti invece di consultare il proprio assistente ha preferito parlare con il capitano della Lazio Giannichedda che, secondo usi e malcostumi nostrani, mentendo sfacciatamente ha detto di aver visto il proprio compagno colpire con la testa il pallone. Il pareggio taroccato inguaia dunque la squadra di Zoff e le finanze future del club, il tecnico ha preferito non scivolare nella polemica strillata, e con lui il presidente Andrea Della Valle. Domenica prossima Fiorentina-Brescia potrebbe anche non essere decisiva, i toscani, infatti, anche in caso di successo sui lombardi dovranno aspettare i risultati di Siena-Atalanta (i bergamaschi sono retrocessi, come aveva preannunciato in modo inopportuno il suo presidente Ruggeri in settimana!), di Lecce-Parma e di Roma-Chievo.
In attesa della moviola o degli assistenti dietro le porte, Rosetti e Pisacreta torneranno a godere di buona stampa, come finora è accaduto. Ma il loro errore non ammette alibi. In un calcio normale dovrebbero retrocedere insieme con la squadra danneggiata.
Favola di fine stagione.
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