da Roma
Più fa caldo, più è facile che si scatenino violenti temporali e - con essi - «partano» fulmini potenzialmente rischiosi per le persone sorprese nel bel mezzo dellacquazzone. Nelle ultime 48 ore questa «modalità atmosferica» è costata la vita a cinque persone che in varie parti dItalia sono state uccise dalle scariche elettriche prodotte dalle saette.
«Quanto sta accadendo in questi giorni non ha nulla di eccezionale - spiega il professor Giampiero Maracchi, dellIstituto meteo del Cnr di Firenze -. Il bilancio di cinque persone morte negli ultimi due giorni a causa dei fulmini fa una certa impressione. Ma se poi si leggono le cronache che spiegano le caratteristiche degli incidenti, si capisce bene che la colpa, più che dei fulmini, è dellimprudenza degli uomini».
«Nella maggior parte delle tragedie di questo tipo - aggiunge il professor Maracchi - le vittime hanno ignorato le regole fondamentali che andrebbero seguite quando ci si ritrova in balìa di un temporale, e cioè mai ripararsi sotto un albero e mai tenere i piedi a contatto con lacqua».
Unimprudenza, ad esempio, costata la vita ieri pomeriggio a una donna, colpita da un fulmine sul monte Vettore, vicino a Perugia. L'incidente è avvenuto in una zona piuttosto impervia, raggiungibile solo a piedi e piuttosto spoglia di alberi. La donna stava camminando lungo il sentiero che porta da Forca di Presta al rifugio Zilioli, al confine tra Umbria e Marche, quando un fulmine l'ha colpita direttamente ed è morta sul colpo.
Una tragedia che va ad aggiungersi ai quattro morti del week end scorso. Una tragica sequenza che ha colpito soprattutto il nord Italia e la catena delle Alpi.
Drammatica la sequenza delle sciagure. Un turista inglese è morto in un agriturismo a Gaiole in Chianti, nella provincia di Siena: l'ha ucciso un fulmine caduto sulla piscina dove l'uomo cercava un po' di refrigerio.
Un'altra vittima in Valcamonica: un fulmine ha ucciso una donna di 32 anni che passeggiava lungo un sentiero sul monte Gaver. Un uomo è morto sul Monte Baldo, nel Veronese, nel corso di un improvviso temporale. Ricoverata in ospedale anche la moglie ma le sue condizioni non destano preoccupazione.
Uno scalatore emiliano è morto anch'egli colpito da un fulmine. Era sulla via «Biasin» del Sass Maor, 2.814 metri, nelle Pale di San Martino, in Trentino.
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