L’Europa lega Totti, il Genoa e la Lazio

Il bilancio è più che positivo: due vittorie casalinghe e un pareggio esterno. Sorridono le nostre squadre impegnate nell’andata del quarto turno preliminare di Europa League. Totti tiene a galla una Roma con luci e ombre in Slovacchia, Figueroa illumina la prima serata europea dopo 17 anni del Genoa, Zarate fa il bello e il cattivo tempo trascinando la Lazio al successo. Giovedì prossimo tutte e tre potrebbero festeggiare il passaggio alla fase a gironi.
Francesco Totti sforna un’altra doppietta (sette le reti in tre partite europee), la difesa della Roma fa invece acqua da tutte le parti. Così è difficile valutare la prova dei giallorossi a Kosice, dove esce fuori un rocambolesco 3-3 più per demerito della squadra di Spalletti che per meriti degli slovacchi tecnicamente modesti. Troppe le distrazioni che i giallorossi si concedono nel corso dei 90 minuti, tanto da rivedere gli spettri dell’ultima sofferta stagione. Roma in svantaggio dopo appena 5’ con Milinkovic (su rinvio sbilenco di Riise), reazione blanda ma rientro in partita con un rigore generoso trasformato da Totti, poi i giallorossi volano via nella ripresa grazie a Menez e al bis del capitano prima di spegnere l’interruttore e di farsi mettere sotto dal Kosice e dal suo gioiello Novak, che trasforma un altro penalty dubbio e beffa Artur con la collaborazione di Andreolli.
All’Olimpico la Lazio chiude la pratica Elfsborg già nel primo tempo. Dopo il palo colpito da Avdic, i biancocelesti spingono sull’acceleratore e affondano l’Elfsborg con l’uno-due micidiale: prima Kolarov non lascia scampo a Covic con un sinistro sul primo palo dal limite dell’area di sinistra, poi la conclusione di Zarate che si infila nell’angolino basso. Tutta argentina la coppia d’attacco proposta da Ballardini, con Cruz che affianca Zarate Kid: proprio quest’ultimo è protagonista di alcune giocate che fanno spellare le mani agli spettatori di fede laziale, la migliore mette Mauri a tu per tu con Covic per il 3-0. Muslera si oppone a un paio di conclusioni degli svedesi.
Accorrono in 22mila a Marassi per il quasi storico ritorno in Europa del Genoa. Il tocco di Sorensen sul tiro di Moretti sembra mettere sui giusti binari la partita dei Grifoni contro l’Odense dell’ex milanista Helveg, che non si rivela affatto una squadra materasso, anzi disputa un ottimo primo tempo colpendo anche una traversa con Absalonsen. L’emergenza punte costringe Gasperini a schierare Figueroa titolare: l’argentino era tornato in patria all’inizio della scorsa stagione (il padre procuratore aveva litigato con il tecnico e il presidente Preziosi) e quest’estate non ha trovato acquirenti. Ieri è diventato l’eroe della serata, lui che è stato sempre un idolo della Nord.

Nei primi 12’ del secondo tempo colpisce due volte, di testa sulla punizione di Juric e con un tocco sotto porta dopo una serie di rimpalli. Il sussulto danese dopo l’inizio di ripresa travolgente del Genoa è nel gol di Gislason, con Mesto e Biava che provano inutilmente a respingere sulla linea.

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