Archiviato il congresso provinciale di domenica scorsa, ieri i pezzi grossi del Pdl si sono messi al lavoro per organizzare quello cittadino. Di certo, per ora, cè solo lo spostamento dal 25 febbraio, sabato grasso per il rito ambrosiano, data che è stata considerata infelice. Ma forse aggiungere una terza settimana ai tempi di una trattativa che si annuncia davvero complicatissima, ha fatto comodo a tutti. Appuntamento a sabato 3 marzo o, più probabilmente, a domenica 4.
Ma più che di date, il problema è stabilire limpostazione politica da dare al nuovo round di un match che domenica scorsa nellalbergone di Pero che ospitava lassemblea provinciale, è stato davvero infuocato. Con gli equilibri di un partito sicuramente non più di plastica rimessi in discussione. E un dibattito che si è trascinato anche nelle analisi post voto e che ora solo nella punta delliceberg può essere ridotto al dilemma di prima: congresso unitario o più candidati da votare? Perché la riflessione, soprattutto dopo la spaccatura voluta dal presidente della Provincia Guido Podestà, torna a essere non sui nomi dei candidati, ma sulle modalità di gestione collettiva di un partito che tra nemmeno 90 giorni dovrà andare al voto in 25 comuni solo in provincia di Milano. Appuntamenti decisivi per certificare lo stato di un partito che i sondaggi non danno certo in buona salute. E proprio a Podestà la «grande alleanza» che ha vinto il congresso provinciale appoggiando lex an Sandro Sisler, sta inviando messaggi di tregua. Sondando la possibilità di una lista unica con un solo candidato. «Il confronto cè stato Guido, ci siamo pesati, basta così», il messaggio. Idea che sembra piacere più a qualche suo fedelissimo che non a Podestà. Perché in gioco cè laccordo che avrebbe visto il consigliere comunale Pietro Tatarella conquistare già così giovane il prestigioso incarico di coordinatore cittadino. Ora, invece, lalleanza tra i ciellini di Roberto Formigoni, gli ex an di Ignazio La Russa, i socialisti della famiglia Colucci e i neo democristiani di Mimmo Zambetti potrebbe proseguire nella rottura voluta da Podestà. E appoggiare quindi Giulio Gallera, uomo vicino al coordinatore regionale Mario Mantovani. E, infatti, da ieri già girano i nomi di una struttura a tre «vice» che riprodurrebbe il modello-Sisler. Per i ciellini lex assessore nella giunta Moratti Giacomo Beretta, per larea an il consigliere comunale Marco Osnato e per lanima socialista Giuseppe Lardieri.
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