Prende sempre più consistenza la pista dei nomadi, nella brutta vicenda della barista di 31 anni. La donna è stata sequestrata a Segrate mentre si trovava in compagnia di un coetaneo e poi violentata in un viottolo di campagna a Pioltello. Luomo infatti, superato il momento iniziale di choc avrebbe ricordato che il branco era composto da due «zingari» e due uomini dalla pelle scura.
Una banda decisamente eterogenea, ma dobbiamo ricordare che era sera e molti nomadi hanno la carnagione decisamente olivastra, quasi nera. Dunque potrebbe essersi trattato di un semplice equivoco. Mentre appare molto strano che i sequestratori abbiano imboccato quella particolare stradina senza conoscere perfettamente il territorio.
La vittima e lamico si incontrano verso le 23 in via Morandi davanti al Banco di Desio dove la donna si sarebbe fermata per prelevare dal bancomat. Tra i due cè stata una storia iniziata un anno fa quando lei era stata assunta in un bar di Segrate frequentato dal coetaneo. Lui è stato sposato e ha tre figli, lei pure, e ora vive con la mamma e il figlio a Pioltello. Dopo un periodo di rodaggio luomo va a vivere da lei, ma la convivenza dura fino a qualche settimana fa, quando la donna tronca la relazione e lo fa uscire di casa.
Martedì lei è al lavoro al solito posto, finisce il turno verso le 16 come sempre e se ne torna a casa. Dopo cena lincontro tra i due. Non è chiaro se avessero un appuntamento oppure se lincontro fosse stato casuale.
Mentre stanno chiacchierando davanti alla banca, spuntano dal buio quattro uomini armati di pistola e un cacciavite. Uno strano luogo per tendere un agguato: siamo nellarco visivo delle telecamere dellistituto bancario e a due passi da un grosso condominio con la possibilità dunque di essere sorpresi da qualche inquilino. In ogni caso, senza incontrare resistenza dai due, né luomo né la donna presenteranno ferite o ecchimosi, il branco li fa salire nellauto di lei, imboccando la Cassanese. Fatte poche centinaia di metri si infilano in un viottolo in zona Cascina Saresina. Altro particolare curioso: solo chi conosce la zona può pensare a una simile manovra. Qui lui viene costretto a rannicchiarsi sui sedili posteriori con i balordi che a turno lo tengono sotto il tiro della pistola ripetendogli: «Se alzi la testa sei morto». Lei invece viene portata fuori e violentata dal branco fino alluna.
Terminato lo stupro gli aggressori rubano 70 euro e il cellullare della donna e poi fuggono. Solo allora i due possono lanciare lallarme e, mentre lei viene portata in ambulanza alla Mangiagalli, i carabinieri avviano le indagini. Incerta la descrizione. «Ci tenevano sempre una torcia elettrica sugli occhi», ripetono entrambi.
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