Lex golden boy boccia la «sua» città
10 Settembre 2005 - 00:00«Imparziali» Veltroni e Francesco Giro; Bozzetti, invece, spera nel primato meneghino
Andrea Fontana
Il derby tricolore per i Giochi Olimpici 2016 si apre come ogni sfida vera con i complimenti reciproci e le dichiarazioni di principio. Santa Alleanza, battaglia comune, collaborazione: nessuno parla di competizione tra Milano e Roma a ventiquattrore dalla lettera di Albertini al Coni che ufficializza la candidatura milanese accanto a quella della capitale.
«Siamo soddisfattissimi - esordisce il presidente del Coni, Gianni Petrucci -. Roma e Milano sono due grandi città e due grandi candidature. La scelta su quale puntare verrà fatta e approvata entro la fine dellanno dal Consiglio nazionale del Coni». Novanta giorni di rivalità dunque per decidere se lalfiere italiano davanti al Cio, il Comitato olimpico che assegna lorganizzazione delle Olimpiadi, avrà lo stemma del Duomo o del Colosseo. Un gruppo di lavoro del Coni definirà i parametri guida che le due contendenti dovranno rispettare nei loro dossier di candidatura. Se il sindaco romano Veltroni fa il signore («Se il Coni dovesse scegliere Milano ci uniremo per una battaglia comune»), anche perché parla dal palco della Festa dellUnità a Montestella, lassessore agli Eventi Giovanni Bozzetti lascia da parte le ipocrisie auspicando che «la scelta del Coni per le Olimpiadi 2016 possa ricadere su Milano». Veltroni propone che il sindaco della città sconfitta faccia parte del comitato promotore di quella vincitrice. Concetto ripreso anche dallazzurro Francesco Giro, secondo cui le due metropoli «chi tra le due prevarrà dovrà avvalersi del sostegno dellaltra nel Comitato organizzativo».
Niente convenevoli per Gianni Rivera, consulente per lo sport della capitale: «Il miglior posto per organizzare unOlimpiade in Italia è Roma: non cè Milano che tenga». Una fitta al cuore per i milanesi di fede rossonera con lex «golden boy» che rincara la dose: «Roma ha già tutto pronto.