da Roma
In tasca avevamo ancora le lire. In tv vedevamo la prima serie del Maresciallo Rocca (siamo già alla quinta), la Fiat presentava la Marea, ad Hollywood lOscar lo vinceva «Il paziente inglese».
Era il 1996. E linflazione media annua italiana era intorno al 4%. Sono passati 12 anni e i prezzi tornano a correre sugli stessi livelli. LIstat ha aggiornato al 3,8 (dal 3,6% delle previsioni iniziali) il tasso dinflazione medio annuo. Che rischia di salire al 4%, prevede la Confcommercio, «senza una consistente riduzione del prezzo del petrolio».
Alla base del forte aumento del carovita, i prezzi di pane e pasta; oltre, ovviamente, a quelli di benzina e gasolio. In un anno, gli spaghetti sono aumentati del 22,4% (era il 20,7% in maggio). Il filone di pane o la michetta sono cresciuti del 13% (era il 13,3% in maggio). Nel 1996, costavano la metà.
Ma sono tutti i prodotti alimentari a risentire negativamente del caro-petrolio e non solo (la tensione sui prezzi degli alimentari è prodotta anche dalla diffusione delluso industriale dei cereali per produrre carburante verde; salgono così anche i mangimi destinati allalimentazione animale). Ne consegue che il latte cresce dell11,1%, il pollame del 5,1%, la bistecca del 5%, la frutta del 7,6%.
Peggio è andata per i carburanti. In soli 30 giorni, il gasolio è aumentato del 5,5%. In un anno il diesel è cresciuto del 31%. La verde in trenta giorni è salita del 4,7%. Dodici mesi fa costava il 12,6% di meno. Non poteva essere altrimenti, visto che il petrolio tocca il record storico di 143 dollari (poi ripiega sotto i 140 dollari il barile). Ed il presidente dellOpec, lalgerino Chakib Khelil, suggerisce di destinare le maggiori entrate fiscali a favore dei consumatori. «Le tasse sui prodotti petroliferi - dice - sono all80%. Ogni dollaro che riceve lOpec, i Paesi occidentali ne ricevono quattro. Potrebbero trasferire parte di queste entrate ai settori più colpiti».
Anche Joaquin Almunia, commissario Ue, è «profondamente preoccupato» per laumento dei prezzi nella zona euro; e avverte che «serve ragionevolezza» sugli aumenti salariali che «devono essere legati alla produttività». Almunia è contrario a riduzioni fiscali sui carburanti, perché anche dallIva pagata sui combustibili dipende il flusso finanziario che gli Stati membri versano a Bruxelles. Secondo Mister Euro, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, la Bce «prenderà misure adeguate contro linflazione». Per giovedì è prevista a Francoforte la riunione che dovrebbe decidere un aumento dei tassi.
I consumatori ritengono che lerosione del potere dacquisto esercitata da uninflazione così alta (loro stimano, però, il tasso reale al 6,1%) ammonti a 1.800 euro allanno per famiglia. Per la Cgil, invece, in due anni i salari hanno perso 1.200 euro di potere dacquisto.
Ma a pesare sulla busta della spesa (e sulla busta paga) non sono soltanto alimentari e carburanti. Il costo del biglietto aereo è aumentato del 13,4%, quello della nave per le vacanze del 9,3%. Brutte sorprese anche per chi sceglie vacanze più orientate al risparmio. I campeggi sono aumentati del 6,2% ed i servizi offerti dagli stabilimenti balneari del 13,4%.
E di fronte ai dati dellinflazione diffusi dallIstat (e comuni in tuttEuropa) non può non tornare in mente la profezia di Osama Bin Laden allindomani dell11 settembre: «Ora il petrolio arriverà a 100 dollari il barile, così lOccidente dovrà rinunciare ai suoi lussi».
Intorno ai 140 dollari/barile, la minaccia sembra compiuta.
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