L’impiegato felice si mette in posa

Si intitola «L’energia delle idee» la mostra che ritrae i dipendenti della Ernst&Young

L’impiegato felice si mette in posa

Fotografare ciò che non si vede. Ritrarre valori astratti come fiducia, entusiasmo, affidabilità, efficienza, integrità; in altre parole, tradurre in qualcosa di concreto l’etica. Non era una sfida facile, quella che Ernst & Young ha lanciato circa un anno fa a quattro «maghi» della fotografia, e che ora trova risposta nella mostra «L’energia delle idee», allestita all’Auditorium Arte del Parco della Musica (fino all’8 gennaio). Eppure il poker internazionale di fotografi - Gabriele Basilico, Carl De Keyzer, Elliott Erwitt e Ferdinando Scianna - è riuscito perfino ad andare oltre le aspettative del committente, Ernst & Young appunto, impresa che si occupa di revisione contabile e consulenza fiscale.
La soddisfazione è chiara nelle parole di Giovanni Aspes, capo della rete italiana: «La nostra attività è intangibile, si misura su tempo e competenza e si fonda sulla fiducia - spiega -. Abbiamo pensato a un progetto creativo, capace di dar voce e tangibilità ai valori-base del nostro lavoro, che si esprimono nei dipendenti, 2.500 in 14 città d’Italia. Era un’idea estrosa, ma per progredire occorrono diversità e rottura degli schemi. Gli artisti hanno aderito con entusiasmo, realizzando un ritratto che ci piace pensare possa essere mezzo di riflessione e metafora della società d’oggi».
Le opere esposte, un’ottantina, provano infatti che i fotografi, ciascuno a proprio modo, hanno saputo catturare anche l'immateriale, sia negli ambienti di lavoro che in alcuni momenti di vita privata degli impiegati. Si va dalle situazioni domestiche in cui il belga De Keyzer «sorprende» i soggetti, ai luoghi e alle identità che Basilico ferma nell’istante in cui il caos cede il passo all’equilibrio.
Ancora, riescono a comunicare emozioni, ricordi e desideri le opere di Scianna, che ha invitato le persone immortalate a portare con sé un oggetto significativo: «All’inizio ero scettico sul progetto - racconta il fotografo siciliano -. La fotografia è il territorio del visibile: mostra, non dimostra. Come rendere le idee e l’astratto? Mi sono reso conto che l’approccio possibile riguarda le persone. Ciascuno è una storia, un mondo, e ogni azienda è le persone che vi lavorano, le loro storie, i loro mondi.

Come disse Sciascia, non si può ritrarre la religiosità, ma si può ritrarre un uomo religioso».
Infine, la tenerezza domina nelle foto di Erwitt, celebre in tutto il mondo per i suoi ritratti di cani e persone e che anche per «L’energia delle idee» ha prediletto il tema del rapporto cane-uomo. Ingresso libero.

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