Marco Bigoni, responsabile del settore medico dell'Olimpia Basket Milano, cosa significa per un atleta giocare all'ora di pranzo?
«I bioritmi, l'alimentazione e le abitudini variano rispetto al solito. Psicologicamente cambia qualcosa nel riposo, meno prolungato. Ma sono problemi superabili con un'adeguata preparazione all'evento».
Pranzare di mattina influisce sulle prestazioni di un calciatore?
«La pastasciutta alle nove non è un problema per i ciclisti, per esempio. I carboidrati sono fondamentali e l'atleta deve solo abituarsi a variare il proprio ritmo alimentare».
Dunque, giocare a mezzogiorno è solo una questione di abitudine...
«Indubbiamente. Non ci sono grandi controindicazioni nel giocare così presto, tutto sta nell'adattamento dell'atleta. Forse non andavano affrontate allimprovviso».
Nel basket l'anticipo del mezzogiorno è ormai una consuetudine.
«Durante la stagione, ma anche durante la preparazione, facciamo sedute di allenamento a mezzogiorno proprio per abituarci alle gare mattutine».
Il caldo estivo o il freddo invernale sono un pericolo?
«I fattori climatici condizionano la prestazione ma non sono fondamentali. Se molte squadre riescono ad affrontare trasferte europee in condizioni meteo difficili, possono affrontare anche queste situazioni».
La parola chiave, insomma, è adattamento.
«Il calcio negli anni si è abituato al turno infrasettimanale o alle partite alle 18 e alle 21, potrà farlo anche per la gara di mezzogiorno. Una volta che il sistema consentirà ai calciatori di giocare nelle migliori condizioni possibili a qualsiasi orario, anche in Italia tutto filerà liscio come in Premier League».
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