Lavevano fermato gli agenti di polizia, la notte di mercoledì, dopo averlo trovato in possesso di 15 grammi di marijuana. In manette, con laccusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti - un ragazzo di 24 anni originario della Guinea, stato dellAfrica occidentale. Ieri, il giovane era atteso dal giudice delle direttissime per la convalida dellarresto. Udienza rinviata. Durante un accertamento medico, infatti, sarebbe emerso che limputato è affetto da lebbra. Ma dalla casa circondariale di San Vittore, dove luomo era detenuto in attesa del processo, la direttrice Gloria Manzelli esclude che il rinvio sia legato a un rischio di contagio. «Nessun allarme sanitario - spiega infatti Manzelli - il detenuto è guarito dalla lebbra sei mesi fa».
Era stato il pubblico ministero di turno, Tiziana Siciliano, a chiedere la convalida dellarresto e a disporre il processo per direttissima ma, nel frattempo, la polizia aveva dato comunicazione alla Procura che a causa delle condizioni di salute dellarrestato - sottoposto ad accertamenti proprio a San Vittore - non sarebbe stato possibile portarlo in Tribunale per ludienza, rinviata al prossimo 28 gennaio. Eppure, insiste Manzelli, il giovane «non è in isolamento, e non è stata presa nessuna precauzione simile dal momento che risulta già guarito dalla malattia».
Smorza ogni allarmismo anche il dottor Stefano Rusconi, medico della divisione clinicizzata del reparto di malattie infettive dellospedale Sacco. «Se in questo caso il giovane ha completato il ciclo terapeutico, non esiste alcun rischio di contagio». E anche per quel che riguarda i casi di lebbra a Milano, dal Sacco non arriva alcun allarme. Anzi. «La lebbra, come fenomeno endemico, in Italia non esiste.
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