Josè come Adriano, deciderà la prova tv dopo che un tifoso dello United si è presentato alla Greater Manchester Police dicendo di aver ricevuto un pugno dallallenatore dellInter. La portavoce della polizia locale ha confermato la denuncia, ha chiesto tutti i filmati delle telecamere a circuito chiuso che circondano Old Trafford e ha avviato unindagine. Al momento Josè Mourinho non è incriminato e non è previsto un suo interrogatorio, ma tutto resta sospeso fino alla visione dellultimo fotogramma. Laggressione, secondo il tifoso, sarebbe avvenuta fuori dallo stadio in prossimità del pullman dellInter, pochi istanti prima che la squadra lasciasse Old Trafford. La società nerazzurra e il tecnico hanno però categoricamente smentito: «Non cè stato alcun diverbio». Il dopo partita di Josè è stato allinsegna del fair play, precisa la società nerazzurra, il tecnico portoghese ha rilasciato interviste con tutti i media europei presenti allo stadio, si è fermato in una sala dove ha firmato autografi e ha visto i rigori di Roma-Arsenal per poi salutare sir Alex Ferguson nel suo ufficio. Dopo aver fatto lultima intervista con Inter Channel è salito sul pullman della squadra fermo fuori nellarea spogliatoi ed è rientrato in Italia giovedì mattina alle 4 con la squadra.
Caro Josè, anche questa è la tua Inghilterra. Accolto e applaudito da tutto lo stadio, lui che fa il suo ingresso solitario, prima della squadra, prima degli avversari, prima di Ferguson, rilascia autografi, si ferma a parlare, e poi ne basta uno di quei settantamila e la ruota gira dallaltra parte, proprio come succede da noi. Ma non è stato un rientro perfetto quello di Josè, il tifoso non centra, ma di certo non aveva come obiettivo tornare orgoglioso dei suoi e fuori dallEuropa: «La squadra ha giocato al limite - ha detto -, ora sono molto triste e frustrato. Conosco latmosfera di Old Trafford e allinizio della partita ho avvertito la paura nei miei giocatori, eppure siamo riusciti a trovare la mentalità giusta. Non si vince in un attimo, non si vince perché arriva un allenatore nuovo - ha detto a Inter Channel ieri notte subito dopo la sconfitta -. Vincere il campionato sarà un buon modo per concludere la stagione e poter tornare in Champions con il titolo di campioni dItalia». In fondo è uscito lui, non lInter, in fondo questo sarà lo scudetto più difficile, lo dicono tutti: «Non possiamo lasciare che questa notte distrugga tutto quello che abbiamo fatto in questa stagione - ha detto Julio Cesar -, anche se in questa partita ci credevamo in molti». Adesso è il momento del contraccolpo psicologico, è stato scritto per mesi, Old Trafford come spartiacque della stagione, poi tutto più semplice o complicato, domenica sera arriva la Fiorentina e si avranno subito i primi segnali: «Adesso - ha dichiarato il presidente Massimo Moratti -, tutte le squadre italiane eliminate dalla Champions League penseranno al campionato. Pensiamoci seriamente, perché è molto importante per noi, come per gli altri, e dobbiamo assolutamente riprenderci. Moralmente credo che lInter non possa darsi delle colpe perché la sua partita lha fatta. Adesso bisogna ricominciare daccapo sul piano internazionale e rimetterci in pista per la prossima stagione». Ununità di intenti che riflette le ultime parole di Mourinho mentre lasciava Manchester: «Subito dal presidente per analizzare gli errori e trovare la strada per conquistare lEuropa». Sono frasi di circostanza, quasi scontate, ma cè un progetto, Moratti non vuole accettare lennesima delusione, Mourinho il secondo fallimento dopo lesonero di Stamford Bridge, i due sembrano più che motivati, alcune scelte sembrano scontate come i nomi di alcuni giocatori giunti al capolinea.
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