L’inno della Moratti: «La città fatica ma è più forte della crisi»

Un inno alla città. Alla cerimonia degli Ambrogini ieri il sindaco ripete trentatrè volte in dieci minuti la parola Milano e milanesi. É il tradizionale discorso alla città, che arriva tre giorni dopo quello del cardinale Tettamanzi e suona come una risposta a distanza. Il futuro non riserva solo ponti e grattacieli: esalta il piano di governo del territorio che ora passa nelle mani del consiglio ed è «un’occasione storica per ridisegnare il volto della città, con più verde e servizi. So che siamo tutti uniti». Un messaggio ai capigruppo di maggioranza e opposizione seduti in fila alle sue spalle. «Negli ultimi tempi se ne parla tanto, ma non c’è solo l’Expo», assicura, anche se la città l’ha vinto «proprio per le sue eccellenze, economiche, umanitarie e culturali».

Milano città che non ha bisogno di ripartire, perchè «è sempre in movimento»; che non spreca le sue risorse, ma affronta la crisi «con fatica, a volte anche con qualche incertezza» ma è la città «del fare». Protagonisti degli Ambrogini 2009: Marina Berlusconi, l’imam di via Padova Mahmoud Asfa e Dolce e Gabbana.

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