Stefano Fiore
Milano - Adriano sì, Adriano no. Alla fine è stato un Adriano nì. Il battesimo del 2009 dell'Inter inevitabilmente passava dalla situazione del brasiliano, atteso ieri alle 11 a Milano con il volo dal Brasile. Da quel volo sono scesi tre nerazzurri, Julio Cesar, Mancini e Maxwell ma non Adriano (Maicon ha avuto due giorni di permesso in più perché per Inter-Cagliari sarà squalificato).
In risposta ai primi, prevedibili, allarmismi la società ha fatto sapere che il brasiliano sarebbe atterrato alle 17 all'aeroporto di Malpensa, per poi essere controllato dallo staff medico, nell'ottica della valutazione dell'evoluzione dell'infortunio alla coscia destra rimediato il 9 dicembre scorso. Ennesimo ritardo imprevisto o reale accordo con i dirigenti? Mistero. Nessuno ha visto Adriano, ma la società ha dato la garanzia circa il suo arrivo con un comunicato sul sito: il giocatore non ha partecipato al primo allenamento per le visite di controllo effettuate dallo staff medico. Visite, è stato detto, non effettuate a Milano, né alla Pinetina. C’è da credere a tutto e a tutti, visto che il giocatore è atterrato ieri sera, alle 20.13 alla Malpensa, con un volo proveniente dal Brasile che ha fatto scalo a Parigi ed ha accumulato ritardo causa nebbia?
Avrà fatto le visite in volo. Oppure, come ha scritto l’Ansa, sono slittate a stamane. Di certo, ha garantito la società, questa mattina Adriano sarà regolarmente presente alla Pinetina per allenarsi, mentre i suoi compagni ieri hanno dormito in un albergo in città perché il centro di Appiano Gentile è troppo piccolo per tutto lo staff previsto per il ritiro.
Considerati i pregressi del giocatore, non sono mancati i sospetti sull'ennesimo equivoco del rapporto Adriano-Inter. Un anno dopo, poco è cambiato: se con Mancini il brasiliano aveva preferito restare in patria e giocare nel San Paolo, con Mourinho è tornato in Italia, ma di fatto senza seguire il programma di tutti gli altri compagni. Qualunque sia la versione reale, la media di Adriano è già da mani nei capelli: un allenamento su uno saltato. E per qualcuno il futuro in nerazzurro prende sempre più la forma di un addio, tanto più che non si spengono le voci sul possibile arrivo di Drogba. Dopo le parole di pochi giorni fa («Nel 2009 per me cambieranno tante cose»), l'ivoriano ha criticato il modo di giocare di Scolari (ed è stato multato di 100mila sterline) e sogna la ricomposizione della coppia di ferro con Mourinho.
Sempre in ottica di mercato, da registrare altre sirene inglesi: in questo caso si tratta di Dacourt che invece di collezionare tribune a Milano, tornerebbe in Inghilterra (dove aveva giocato nel Leeds dal 2000 al 2003) al Bolton.
A proposito del tecnico portoghese, il nuovo anno parte con l'acceleratore pigiato. Intervistato da Mediaset, è tornato sulla polemica con Mihajlovic, che aveva detto: «Con Mourinho non parlerei di calcio, dato che non ha mai giocato a pallone». La risposta: «Ma allora non potrà mai parlare neanche con Benitez, Ferguson, Sacchi, Wenger e molti altri... Però almeno su una partita potremmo confrontarci: quel Porto-Lazio semifinale di coppa Uefa del 2003, dove giocò novanta minuti e non vide una palla...». Ma il Mourinho italian-style prevede la carota, dopo il bastone: «Non gli auguro fortuna per quest'anno per il semplice fatto che non gli servirà: arriverà dove vuole perché ha grandi capacità».
saurita la prima polemica annuale, l’allenatore si è gettato a capofitto sul primo appuntamento dell’Inter, il ritiro invernale al freddo di Appiano Gentile. Con Mourinho sempre più convinto della scelta. Inutile allenarsi pochi giorni ad alte temperature, abituando i muscoli a quel clima, e poi tornare in campionato al gelo: il rischio di infortuni è sempre in agguato.
E, infatti, il primo allenamento del 2009 dell'Inter è partito a ritmi blandi alle 15 di ieri, quando tutti i presenti alla Pinetina hanno preso parte a novanta minuti di riadattamento muscolare conditi da partitelle finali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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