C'era una volta l'Inter brasiliana dei Julio Cesar, Maicon, Lucio, Thiago Motta. Cui si sono aggiunti di recente Coutinho e Leonardo. Quella che sino a qualche mese fa sognava il colpo Ganso, tanto per rendere più nutrita la colonia verde-oro.
C'era una volta e forse non ci sarà più. Perché nel nuovo corso nerazzurro sembra non esserci troppo spazio per samba e caipirinha. Gli unici sicuri di avere ancora un armadietto ad Appiano Gentile dopo l'estate sono Leonardo e Lucio. Per gli altri c'è aria di smobilitazione.
Cominciamo da Julio Cesar. Il portierone della Seleçao, bloccato da qualche acciacco di troppo, non ha vissuto una delle sue migliori stagioni a Milano. Qualcuno teme l'effetto Dida, passato da saracinesca a Paperoga in un batter di ciglia. Esagerati. A 32 anni Julio è ancora uno dei guardiani più affidabili in circolazione. Ma le lancette dell'orologio per i calciatori corrono più veloci che per i comuni mortali. Così l'Inter non lo considera più incedibile, anche se c'è ancora qualche dubbio sul suo presunto sostituto Viviano. Certo è che se arrivasse un'offerta all'altezza, Moratti sarebbe pronto a sedersi intorno a un tavolo. Non con la Roma, che ha già scelto Storari. Più probabile con un club straniero.
Diverso il caso di Maicon. Al robot della fascia destra nerazzurra si sono scaricate le pile tutte di un botto. Per una questione di testa. O di mal di pancia. Appagamento da Triplete oppure tristezza per il mancato passaggio al Real Madrid di Mou? Non importa, all'Inter si sono stufati del terzino brasiliano e dei suoi bagordi. Gli uomini di mercato di Moratti stanno cercando di piazzarlo all'estero. Ci hanno provato con il Manchester City, senza fortuna. E ora sperano di nuovo nel Real. Solo che a Madrid non sono fessi: un anno fa offrivano quasi 25 milioni, ora piuttosto si tengono stretti un Arbeloa qualsiasi. A meno che i nerazzurri non cedano Maicon a prezzo stracciato.
Ha più mercato Thiago Motta. Servono forze fresche in mezzo al campo e l'italo-brasiliano non dà sufficienti garanzie fisiche. Lo Zenit di Luciano Spalletti si è fatto avanti con quasi 15 milioni. Tanti, ma c'è da convincere il giocatore a emigrare in Russia. Diventato una pedina della nazionale di Prandelli, Motta non vorrebbe abbandonare il nostro campionato. Così si studia una soluzione interna. Magari con l'aiuto della Roma, con la quale non sono mancati intrecci in passato.
Arriviamo a Philippe Coutinho. Il talentino carioca era giunto dal Vasco con un carico di aspettative grosso due volte lui. «È come Pato», si eccitavano i tifosi nerazzurri. Poi ha parlato il campo, purtroppo. Il ragazzo è ancora acerbo, non da Inter. In estate si cercherà di farlo crescere da qualche altra parte. Per poi al limite riportarlo a San Siro. Insomma, la colonia verde-oro di Appiano Gentile rischia di ridursi a una semplice camera doppia. Altro che futbol bailado.
Sull'altra sponda del Naviglio c'è invece chi i brasiliani prova a tenerseli stretti. Il Milan deve resistere all'assalto del Barcellona per Thiago Silva. Almeno secondo quanto riferiscono in Spagna, dove sono certi che Guardiola proverà ad affiancare a Piquè il centrale rossonero, formando la coppia difensiva più forte del mondo. Come farà? La proposta base è di 25 milioni più Maxwell (che tra l'altro è extracomunitario), assicura Marca. Ma anche alzando l'offerta, il piano blaugrana è destinato a fallire: in via Turati Thiago Silva è considerato intoccabile.
È finita l'avventura di Delio Rossi al Palermo. Saluto amaro quello del tecnico romagnolo: "Non c'erano i presupposti per continuare. Tra un mese con Zamparini saremmo stati punto e a capo". Il suo sostituto sarà Stefano Pioli, per cui è pronto un biennale.
Altre di mercato: Rafinha lascia il Genoa per il Bayern Monaco, la Lazio stringe per il bosniaco Lulic, mentre Montella si avvicina alla panchina del Chievo. Fronte Juve: continua il pressing per Lichtsteiner. Chiellini si aspetta un grosso colpo. La Juve stringe su Sanchez. Oppure Aguero o Tevez. Sognare non costa nulla.
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