L’intervento Usciremo dalla crisi con il capitale umano

(...)le porte ad una necessaria riqualificazione dei lavoratori. Ora è necessario ripartire con strumenti in grado di valorizzare il capitale umano e la capacità di innovare. Il quadro economico resta difficile. L’allarme occupazione, che sollecita l’annuale ricerca dell’Osservatorio sulle Pmi – voluto da CdO, Camera di Commercio e da Altis della Bocconi, è preoccupante. Il dato nazionale, coi suoi due milioni di disoccupati, non deve farci perdere di vista l’obiettivo principale. Infatti è dalla Lombardia, dal lavoro delle 300 mila Pmi del territorio milanese che può venire la spinta decisiva in grado di portarci fuori, sebbene con una gradualità difficile da decifrare, dalla crisi che abbiamo attraversato. La via da seguire è quella degli investimenti per sostenere formazione ed innovazione. Un dato, su tutti, spiega bene quale ruolo abbia la persona, nelle piccole aziende. Il 17% delle imprese ha continuato i fatti ad assumere e nel 66% dei casi ha scelto contratti a tempo indeterminato, dando stabilità a quei lavoratori che erano entrati in azienda in modo più flessibile. In pratica è prevalsa la scelta di considerare professionalità, esperienza, fattore umano, come elementi irrinunciabili per la ripresa. E allora appare come una scelta giusta quella della Regione di favorire, attraverso gli ammortizzatori sociali, una rinnovata formazione dei lavoratori. Non solo per evitare di perdere settimane e settimane nell’attesa di una ripresa dei mercati ma soprattutto per offrire a quei lavoratori strumenti aggiornati ed una rinnovata fiducia nel loro lavoro. Cresce il numero delle imprese impegnate nell’export, dal 26% al 29% e nell’innovazione di prodotto, che non soffre flessioni superando col 26% un quarto della platea. Segnali interessanti che – in vista di una graduale ripresa dell’economia internazionale – andrebbero corroborati da una maggiore attenzione degli Istituti di credito. I dati dell’Osservatorio sono impietosi. L’80% degli intervistati ha trovato difficoltà nell’accesso al credito. Urge un impegno comune. Anche noi come Compagnia delle Opere, assieme a diverse realtà del mondo artigiano e del commercio, stiamo lavorando ad un progetto di Confidi regionale che – grazie al sistema associativo – può offrire le garanzie richieste da Basilea 2, per superare le rigidità che hanno impedito a moltissime piccole imprese di competere in questi difficili mesi.

Al sistema del credito, nel suo insieme, una ulteriore sollecitazione, perché diventi parte attiva di una ripresa alla quale le Pmi devono poter dare un contributo decisivo.
*Presidente Compagnia delle Opere
di Milano e provincia

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica