L’INTERVISTA LUCIANO BRESCIANI

Sulla questione dell’assistenza gratuita ai clandestini l’assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, ritiene doveroso far prevalere il medico sul politico. Non stupisce dunque che, nonostante l’argomento sia molto dibattuto, preferisca rispondere spiegando che è un dovere curare anche gli irregolari.
Assessore, quanto incidono quei 42,5 milioni di euro rispetto alla spesa sanitaria complessiva?
«Si tratta dell’1%, una percentuale piuttosto insignificante rispetto ai 5 miliardi di euro spesi in un anno dalla Regione per l’assistenza ospedaliera. E ancora meno sui 17 miliardi complessivi di finanziamenti per l’intera sanità lombarda, di cui circa il 50% destinato alla prevenzione sul territorio. Anche perché i clandestini sono in prevalenza giovani, e il 70% delle risorse del mio assessorato vanno per la cura di ultrasettantenni o con malattie croniche».
Quali sono le malattie più diffuse tra gli irregolari?
«Soprattutto emergenze, come traumi, malattie infettive o ricoveri per gravidanza e parto. Per quanto riguarda le patologie infettive, però, da otto anni a questa parte non esistono particolari motivi di allarme, perché la situazione si è stabilizzata. La Tbc, in particolare, si è leggermente ridotta tra gli stranieri nati in Italia ed è leggermente aumentata tra quelli provenienti dal paese d’origine».
Che cosa ne pensa della proposta di alcuni senatori della Lega, che chiedono ai medici di segnalare i clandestini alle autorità?
«Come assessore mi limito ad applicare la legge statale. Gli extracomunitari riconosciuti come stranieri temporaneamente presenti hanno diritto all’assistenza e pagano il ticket se non sono sotto la fascia d’esenzione, gli altri clandestini sono curati solo in condizioni di emergenza, per far prevalere le ragioni della salute pubblica e la normativa Oms che in questi casi prescrive l’assistenza. Nell’ultima giunta abbiamo deciso di introdurre dei premi per le aziende che riducono gli incidenti sul lavoro, il resto non mi compete».


Non trova che la percentuale di ricoveri tra i clandestini sia particolarmente elevata?
«Il numero esatto dei clandestini totali è molto difficile da calcolare e si spostano spesso. Impossibile dire se un irregolare va calcolato tra i residenti lombardi o svizzeri».

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