Federico Marchetti è il fondatore e ad di Yoox, che si prepara allo sbarco a Piazza Affari.
Nessuna frenata per colpa della crisi?
«Niente affatto: stiamo anzi continuando a lavorare per la quotazione entro il 2009. Abbiamo già scelto Eidos come financial advisor, e a breve comunicheremo anche il global coordinator. Ci confortano i buoni risultati di fine anno: le vendite di dicembre sono cresciute del 70%. Chiuderemo quindi il 2008 con un fatturato lordo di 130 milioni, pari a una crescita del 40%, confermando il budget di un anno fa».
Il 2009 come lo vedete?
«Siamo ottimisti. Apriremo 8 negozi nuovi per altrettanti marchi del made in Italy, che si aggiungeranno ai 10 che già abbiamo e che hanno rispettato le aspettative. Per quanto riguarda poi il nostro negozio multimarca, yoox.com, le vendite della collezione primavera/estate, lanciata a fine novembre, stanno andando il doppio meglio dellanno scorso».
Qual è il segreto?
«Selezione e qualità: sono i fattori che fanno la differenza, più del prezzo. Soprattutto adesso, che i consumatori vogliono investire in qualcosa che dura. Che sia una borsa, o un gioiello: il 50% della gioielleria on line è stato venduto in meno di un mese».
Eppure, in Italia le-commerce a novembre era solo l1% sul totale delle vendite retail.
«Non è che in Italia non funziona il commercio elettronico, è che manca lofferta, a parte noi.
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