da Teheran
A meno di una settimana dalla cruciale riunione del Consiglio dellAgenzia atomica internazionale (Aiea), che potrebbe concludersi con il rinvio di Teheran davanti al Consiglio di Sicurezza con la raccomandazione di sanzioni, lIran continua a mantenere un atteggiamento di aperta sfida.
Ieri ha confermato il proprio rifiuto a concedere laccesso degli inviati dellAiea al proprio sito militare di Lavizan, alimentando così i sospetti di mirare segretamente alla realizzazione di bombe atomiche. Al tempo stesso lUnione europea ha deciso di annullare, allindomani della ripresa dellarricchimento delluranio nellimpianto di Isfahan, una tornata di colloqui con i rappresentanti iraniani. Questi incontri avrebbero dovuto essere dedicati alla discussione della proposta russa (gradita a Washington) che permetterebbe all'Iran di convertire l'uranio, a condizione che il successivo processo di arricchimento (con cui si ottiene il materiale necessario allo sviluppo di armi nucleari) avvenga in Russia.
Consapevole dellaggravarsi (potenzialmente ai suoi danni) della controversia sul nucleare, Teheran ha compiuto ieri una mossa insolita, acquistando unintera pagina del New York Times per spiegare dettagliatamente le proprie ragioni. Nel testo si accusano Stati Uniti ed Europa di aver creato una «crisi non necessaria» e si ribadisce che lIran non intende dotarsi di bombe atomiche.
Ma sempre ieri è emerso da un rapporto confidenziale dellAiea che lAgenzia atomica ha rinvenuto un documento iraniano molto imbarazzante per il regime islamico: si tratta di un sintetico manuale per realizzare il nucleo di uranio arricchito di una bomba atomica. Teheran ha sostenuto che il documento è stato richiesto da personaggi legati al mercato nero del nucleare creato dal famigerato scienziato pakistano Abdulkadir Khan.
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