La Fornero tende la mano, la Camusso la azzanna. Il ministro del Welfare ha proposto ai sindacati «un primo incontro per cercare soluzioni condivise» sul caso esodati. Una lettera inviata alla leader della Cgil e ai colleghi Bonanni (Cisl), Angeletti (Uil) e Centrella (Ugl). Tutti possibilisti e favorevoli. Tranne la Camusso, ovviamente. La Fornero sottolinea il «comune interesse» a «collaborare per rassicurare i lavoratori interessati, evitando incresciose incomprensioni e fraintendimenti». Per quei lavoratori che dovrebbero andare in pensione al termine di un periodo di cassa integrazione o di mobilità si potrebbe guardare alla possibilità di offrire nuove «opportunità occupazionali», fa sapere il ministro: «Confido che dove il lasso temporale che separa i lavoratori dalla pensione fosse ampio, non si debba ipotizzare solo il ricorso a un accesso al trattamento pensionistico piuttosto che di prolungamento di integrazioni salariali, ma anche offrire loro nuove opportunità occupazionali».
Ma la leader della Cgil, schierata per il muro contro muro, stronca lapertura del ministro: «Se uno vuole parlare fissa una data». E annuncia che il sindacato rosso è pronto allo sciopero generale sullarticolo 18 contro un governo sul quale «il giudizio peggiora di giorno in giorno perché non ha dato risposte sul lavoro, ma si è accanito sui lavoratori». La Camusso, dal palco del corteo sugli esodati, tuona contro la riforma del Welfare: «Grazie alla mobilitazione che abbiamo fatto si è riconquistato il reintegro. Ma la partita è aperta, soprattutto per le richieste che il sistema imprese continua ad avanzare». La critica della Cgil è articolata, nonostante le modifiche ottenute grazie alla mediazione del Pd sul reintegro dei lavoratori licenziati per motivi economici. «Di per sé la riforma non creerà neanche un posto di lavoro e allo stesso tempo - insiste - cè bisogno di intervenire contro la precarietà che non ha portato condizioni migliori al nostro Paese, ma le ha peggiorate». E annuncia uno sciopero generale: «La situazione sociale ormai è insopportabile».
Lennesima mobilitazione, rispedita però al mittente dal segretario della Cisl Raffaele Bonanni. Che non le manda a dire alla collega. «Non si può fare uno sciopero al giorno - attacca il leader del sindacato cattolico - Purtroppo i problemi sono molti ed è più consigliabile amministrare bene le forze che abbiamo». Più possibilista sulla querelle esodati.
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