da Roma
LItalia rischia di avere unaliquota Ires più alta degli altri Paesi europei. È quanto ha rilevato la relazione conclusiva della Commissione di studio sulla tassazione delle imprese istituita dal viceministro Visco e presieduta da Salvatore Biasco. «I singoli Paesi europei - ha spiegato Biasco - corrono per conto proprio, chi tira sono i nuovi entranti che abbassano laliquota». La legislazione approvata nel 2003, ha aggiunto, aveva lo scopo «di attirare le holding e il fatto che si sia tornati indietro ha comportato che la stessa credibilità del legislatore sia stata compromessa».
Secondo la Commissione una riforma delle imposte sulle aziende deve porsi tre obiettivi: stabilità del sistema di modo che le imprese si fidino, creare un ambiente favorevole ad azioni considerate meritorie come le fusioni e il calo del carico fiscale. In particolare lorganismo ha proposto di tornare a una tassazione del 5% delle plusvalenze per il sistema della participation exemption introdotto con la creazione dellIres. Allo stesso modo, per le altre partecipazioni si propone un regime di irrilevanza delle minusvalenze e di tassazione sostitutiva e moderata delle plusvalenze.
Proposta infine la completa neutralità fiscale delle operazioni societarie e di inserire nella tassazione ordinaria varie disposizioni che premino fusioni e impegno nella ricerca.
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