L’odissea di Vittorio scopritore di talenti

L’ultima apparizione pubblica, Vittorio Cecchi Gori, l’ex-produttore cinematografico fiorentino, figlio di Mario, l’ha fatta domenica in tivù, ospite di Pippo Baudo. Accompagnato da Valeria Marini, abbonata all’immagine di patrona e vestale dello sfortunato uomo d’affari, Cecchi Gori appariva dimagrito, ma sereno, nonostante il crack da 600 milioni, spalmato tra i Carabi e Lussemburgo. Scopritore di talenti (a lui si deve il lancio del Benigni comico); partner generoso di molte bellezze, marito geloso di Rita Rusic, anche madre dei suoi due figli e dalla quale si è separato, il personaggio ha coinciso, a partire dagli anni Ottanta, con i numerosi alti e bassi di Cinelandia. La morte del padre e la perdita dell’adorata madre Valeria hanno segnato la discesa sociale dell’ex-tycoon, sempre più sostituito, negli affari, dalle sorelle Rita e Lierka Rusic.

Il commissariamento della (un tempo) prestigiosa multisala Adriano, a Roma, (il «Palazzo del Cinema» voluto da papà Mario) e il fallimento della Finmavi compongono alcune tappe d’un percorso difficile, già in salita ai tempi della presidenza della Fiorentina. Nonostante le traversie, tuttavia, Cecchi Gori è un fallito di lusso, che tuttora risiede nelle dorate stanze dell’aristocratico Palazzo Borghese, nel cuore della capitale.

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