«Istituto Marchiondi, esempio di architettura brutalista realizzato da Vittoriano Viganò, anno 1953». Così recita la targa. Via Noale, quartiere Olmi, Baggio. Ledificio, soggetto al vincolo della soprintendenza alle Belle arti, è oggi un monumentale esempio di degrado, rifugio per senzatetto e passatempo per vandali. In sei vivono nelle stanze dellex Istituto. Marocchini, albanesi, ucraini, romeni. «O qui, o in strada», dicono.
Per il consigliere Rosario Pantaleo (Margherita) «dobbiamo recuperare la struttura e renderla un centro di aggregazione per il quartiere». Da Palazzo Marino, la promessa dellassessore al Demanio Diego Sanavio: «A settembre interverremo».
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