Franco Ordine
Per una notte e un giorno intero Ronaldo resta fermo a metà strada tra Madrid e Milano. Sospeso tra lofferta della delegazione milanista giudicata troppo povera (sui 18 milioni di euro) e la richiesta del Real Madrid considerata troppo impegnativa, fuori mercato addirittura (sui 27 milioni). Ma gli ostacoli si scorgono nel cuore della notte appena le due delegazioni si siedono al tavolo ed espongono le rispettive strategie. Prima ancora di infrangersi sugli scogli della valutazione economica dellaffare, cè il problema Kakà che rende ancora più algidi i rapporti tra Real Madrid e Milan. Calderon, il presidente del club madridista, reduce dalla figuraccia con i suoi soci-elettori (promise Kakà senza neanche un contatto formale con via Turati) è deciso a ottenere una sorta di «jus primae noctis» in caso di cessione del brasiliano, un gesto formale, niente di scritto, basta una dichiarazione verbale, che gli consentirebbe di rimediare alla gaffe clamorosa. Galliani e Braida, sullargomento, non sono disposti a mediare. «Di Kakà non possiamo dare neanche il numero del cellulare» è la battuta che di fatto gela lentusiasmo di Calderon, il quale abbandona la trattativa e lascia lincarico nelle mani di Mijatovic.
Il primo epilogo è negativo: muro contro muro, lofferta del Milan, 15 milioni di euro, contro la richiesta del Real, il doppio quasi, 30 milioni di euro. Negoziato sospeso, e come nelle migliori tradizioni, appuntamento alla tarda mattinata di ieri per colazione. Ma qui la coppia milanista tira fuori la sorpresa. Già perchè mentre Mijatovic vola a Montecarlo per il sorteggio di Champions, Calderon rimane in Spagna per impegni precedenti, Franco Baldini, lindesiderato, presidia gli uffici pronto a diventare il terminale di ogni comunicazione, il Milan firma una manovra diversiva. Galliani, tra laltro, fa sapere che la sua presenza in tribuna allo stadio, al fianco del dirigente madridista, è il motivo dichiarato della sua missione diplomatica. «Sono qui per ricucire i rapporti con Calderon dopo i nostri esposti alla Fifa» fa sapere in risposta alle immancabili scudisciate che gli arrivano da Gazzetta dello Sport e Tuttosport per il suo ruolo attivo nonostante la squalifica. Peccato solo che Cannavò, così attento a controllare le mosse di Galliani, si sia distratto in occasione della conferenza-stampa di Diego Della Valle in occasione della decisione della Fiorentina di tenersi Toni negandolo a Moratti. Ah già, il patron viola è nel patto di sindacato di Rcs, dimenticavamo.
A colazione, il tandem milanista ha un ospite inatteso ma facilmente identificabile. Si tratta del fratello di Ronaldinho il quale è uno dellambiente, fa di mestiere il procuratore e si occupa in particolare di Ricardo Oliveira (niente paura, non è il vecchio Lulù, che per età starebbe bene al fianco di Costacurta, Cafu e Maldini), brasiliano di 26 anni, attaccante del Real Betis Siviglia, proposto in prestito al Fenerbahce e multato con 1 milione di euro dal suo presidente per essere rientrato in ritardo dalle vacanze di nove giorni. Ecco lalternativa a Ronaldo inseguita con determinazione dal Milan. Sul far della sera, prima di mettersi in treno per Siviglia, la delegazione milanista notifica a Baldini il ritocco dellofferta facendola salire di altri 3 milioni di euro, da 15 a 18 e resta in attesa di una risposta che tarda ad arrivare. Non certo per difficoltà di comunicazioni. È vero, Mijatovic è a Montecarlo ma il punto è un altro. Il Real sa che rischia di perdere lunico, vero acquirente di Ronaldo e mai più potrà recuperare quei soldi. Al punto in cui è arrivata la trattativa non cè più margine per discutere, recuperare, ricucire. Per Ronaldo al Milan, è il bivio: prendere o lasciare, sì o no.
Così mentre Galliani e Braida viaggiano verso Siviglia, il Real annuncia la sua posizione con Mijatovic. Prende tempo. «Fino al 31 agosto cè tempo, eppoi vogliamo che sia Ronaldo a dire che vuole lasciare il Real».
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