L’Osservatorio sulla prostituzione lascia le lucciole per la strada

In un comune del Trevigiano compare un nuovo cartello di pericolo: segnala la presenza delle «signorine»

Don Benzi lo considera «carta straccia, un testo da buttare e tutto da rifare», dove non si propone «niente per liberare centomila donne schiave, si proteggono i magnaccia, si favoriscono i clienti e la deturpazione delle donne». Il rapporto dell’Osservatorio sulla prostituzione presentato ieri dal ministro dell’Interno Amato nasce sotto i peggiori auspici.
Il tentativo di arginare la piaga della prostituzione sembra troppo incerto, timido. Si tenta in qualche modo di tutelare i minori messi in vendita da persone senza scrupoli ma si tollera la prostituzione delle lucciole che dilaga indisturbata nelle nostre città perché considerato un fenomeno sociale e non legato alla criminalità organizzata. Tanto che non si vieta la prostituzione per strada o nei parchi e si prevedono semplici sanzioni amministrative solo in casi particolari. Una soluzione totalmente opposta a quanto aveva annunciato Amato prima dell’estate.
Il ministro dell’Interno aveva infatti sollecitato di seguire «l’esempio svedese», proibendo tout court la prostituzione in strada. Misura che ieri l’Osservatorio ha bocciato perché «il riflusso al chiuso» coinvolgerebbe anche tante persone deboli, più isolate, ricattabili e insicure. L’unico «contentino» riguarda l’esclusione delle prostitute davanti a luoghi sensibili: chiese, ospedali e luoghi frequentati da minori. Se il divieto viene violato, non c’è reato ma solo una sanzione amministrativa sia per il cliente sia per la prostituta (se avrà i soldi per pagarla). Per gli incontri nei parchi, nelle piazze, nelle strade, invece, non si cambia nulla. I comuni possono fissare altre zone off limits, ma solo se fallisce la «politica di mediazione».
L’unico aspetto significativo riguarda la prostituzione minorile. Nella proposta c’è una maggiore tutela per le baby-prostitute che dovrebbero essere coinvolte in una «campagna informativa diffusa» e si prevedono sanzioni più severe per i clienti.

Il comune di Mogliano Veneto, nel Trevigiano, ha trovato nel frattempo la sua soluzione per avvertire gli automobilisti del «pericolo di passaggio lucciole»: un cartello stradale, a forma triangolare e bordato di rosso, con la silhouette di una «signorina» in minigonna e tacchi a spillo e la scritta «attenzione prostitute». I cartelli sono un’idea del sindaco per la strada fra Mestre e Treviso, percorsa ogni notte da migliaia di automobilisti e molto «affollata» dalle prostitute.

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