«L’Udc appoggia i musulmani moderati, non l’Ucoii»

L’ipotesi di costruire una moschea con annesso centro culturale a Campi su un terreno di proprietà dei Frati Cappuccini trova il Coordinamento metropolitano Udc nettamente contrario.
Lasciando da parte ogni considerazione sulla necessaria variante urbanistica che consentirà, ed è bene rimarcarlo, una sostanziale speculazione immobiliare e quella dell’ovvietà che i musulmani genovesi - come tutti i fedeli di altre religioni - debbono poter disporre di un luogo ove pregare, pare opportuno sottolineare come la moschea sia proposta da persone legate all’Ucoii, responsabile di quell’infame comunicato apparso sui mass-media in cui Israele viene paragonato ai nazisti. Non solo, l’Ucoii rappresenta nel nostro Paese le istanze più fondamentaliste dell’islam che anziché lavorare per l’integrazione degli immigrati musulmani nella società italiana lavora per la loro ghettizzazione, sostanzialmente per ottenere una legislazione speciale diversificata per i musulmani presenti in Italia. Tale dato, ovviamente, non è accettabile perché nel nostro Paese le leggi e le norme amministrative sono identiche per tutti i cittadini italiani e per tutti i residenti sul territorio nazionale, indipendentemente dal loro credo religioso e dalla loro etnia di origine.
L’Ucoii sta facendo fallire, con l’acquiscenza del Governo Prodi, la Consulta islamica italiana rifiutandosi di sottoscrivere la Carta dei valori proposta dal Ministro degli Interni Amato e cercando di intimorire i musulmani moderati presenti nel nostro Paese. Pertanto, proprio perché siamo dell’avviso che occorra sostenere i musulmani moderati nella loro azione di integrazione nella società italiana, reputiamo un gravissimo errore consegnare una moschea al radicalismo islamico rappresentato dall’Ucoii. Se possiamo comprendere l’affanno delle sinistre italiane che stanno giocando allo sfascio della società e della democrazia nel nostro Paese, non comprendiamo, anzi deprechiamo vivamente, la cieca stupidità di coloro che non s’avvedono del rischio mortale che fanno correre al nostro Paese con questi atteggiamenti «buonistici» e di sostanziale incapacità a comprendere la posta in gioco: tenere lontano il terrorismo islamico ed impedire che siano diffuse - nelle moschee così gestite - i germi che minano la convivenza nel nostro Paese.

Infine vogliamo qui rammentare, per gli immemori, la lezione e l’esempio del cappuccino padre Marco d’Aviano (proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II), la cui predicazione consentì all’Europa cristiana di bloccare l’espansione musulmana in Europa nella seconda metà ’600.
Coordinamento metropoliano genovese Udc

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