da Roma
Dentro i radicali e fuori Follini? La domanda provocatoria che viene rivolta nel corso della conferenza stampa che ha «celebrato» l'alleanza con i radical-liberali di Della Vedova, non spiazza il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ci scherza anche sopra. «Non mi risulta proprio. Non credo proprio... Ma poi lo sapete, no? Follini è un democristiano... E la sapete quella dei democristiani e di Nerone?».
Dopo una prima, timida, resistenza, il premier si lascia andare e, con accento romanesco, inizia a raccontare - riccamente condita di particolari, sondaggi compresi - la storiella ambientata nell'antica Roma.
«Nerone - racconta il Cavaliere - era preoccupato dai sondaggi su di lui e allora chiese a Tigellino di organizzare dei giochi per il popolo: Inventami qualcosa. Tigellino non si scompone: Che ne dici - gli propone - di dodici leoni gajardi, alcuni schiavi nubiani e, per rendere tutto ancora più eccitante, un centinaio di cristiani?. E Nerone: Mi raccomando che i leoni siano feroci, eh.... Tranquillo imperatore, vedrai che combinano. Non gli diamo da mangiare per due settimane... Arriva il gran giorno e i leoni entrano nel Colosseo ruggendo, mettendo quasi paura agli spettatori delle prime file. Sono talmente affamati che sbranano in pochi istanti gli schiavi nubiani. Entrano quindi nell'arena, salmodiando, i 100 cristiani. I leoni, a quel punto, si avventano anche su di loro... si alza un gran polverone, si sentono grida...
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