Levi era in possesso di una decina di documenti didentità (passaporti israeliani, statunitensi, inglesi e olandesi, su cui erano impressi i visti dingresso in diversi Paesi) su cui appare la sua foto sopra a un nome e cognome sempre diversi. A lui risultano inoltre intestate tre società a Tel Aviv, in Israele e una decina di conti correnti aperti in diverse filiali di Milano e Bergamo della Bpm, oltre ad cinque auto noleggiate dalla Hertz (solo nellultima settimana) e sei telefonini con relative schede.
Qualche giorno fa - con lidentità di tale Samuele Lavi, residente a Milano in via Lorenteggio ma nato a Livorno - il truffatore si è presentato allufficio delle entrate per aprire lennesima partita iva. Limpiegata visti i suoi tratti somatici, ha pensato che luomo non potesse essere italiano e ha avvertito i carabinieri ai quali, da circa un anno, erano già arrivate da diverse città del nord Italia le segnalazioni di truffe compiute da un uomo somigliante a Levi. Così i militari hanno chiesto alla donna di prendere tempo e far ritornare il truffatore lindomani quando, allo sportello, si sono presentati anche loro.
Su Levi infatti, pendeva unordinanza di custodia in carcere del tribunale di Pesaro per unaltra truffa.
PaFu