Circolazione e ibridazione: sarà il tema del «transfer» di culture, idee e tendenze, il filo conduttore della futura programmazione culturale dellAccademia di Francia. Da Poussin al punk, lobiettivo del nuovo direttore artistico di Villa Medici, Éric de Chassey, è di dare voce alla storia dellarte in tutte le sue sfaccettature. Il neo direttore raccoglie così leredità del suo predecessore, Frédéric Mitterrand, attuale ministro della Cultura e comunicazione francese, eredità che prevede la mostra Le classique et lindien, prima retrospettiva di Gérard Garouste in Italia, a Villa Medici fino al 3 gennaio. Anche qui, comunque, il tema della circolazione e dellinterscambio culturale non viene meno: dalla Bibbia alla Torah, da Dante a Rabelais, lartista parigino espone settanta opere tra quadri, sculture e «indiane» (sorta di arazzi) che oscillano tra tradizione pittorica, classicismo e post modernismo. Un percorso espositivo dal titolo enigmatico. «Una notte incrocio un uomo su una strada di campagna - ha spiegato Garouste -. Si ferma e mi spiega che lumanità si divide in due categorie di individui: i classici e gli indiani. Sono inseparabili, camminano sempre in coppia. Un indiano non si muove mai senza il suo classico, così come lintuito non può fare a meno della ragione». A gennaio, sarà litaliana Beatrice Caracciolo a chiudere la programmazione pensata da Mitterrand con la mostra in programma dal 18 gennaio al 14 marzo, mentre con la primavera toccherà ad Éric de Chassey prendere in mano la programmazione di Villa Medici. Il programma, a dire il vero, è a tratti ancora nebuloso: molti gli artisti da confermare, i nomi sui quali non ci si può sbilanciare, i titoli da mettere a punto. A inaugurare il nuovo corso dovrebbe comunque essere la mostra I mutanti, collettiva di artisti (Stephen Dean, Ellen Gallagher, Djamel Tatah e Abdel Abdessemed) che si confronteranno sul tema dellidentità multipla, artistica e personale. Le estati dellAccademia di Francia saranno invece monografiche: per il 2010 l'idea è di mettere a confronto un noto artista del presente con un maestro del passato. «Ad esempio - propone Éric de Chassey - si potrebbe pensare a un confronto tra Solage e Fontana». Un work in progress, insomma, come quello che riguarda il titolo della collettiva di settembre: per il momento è La pesanteur et la grâce, poi si vedrà.
Ma se cè ancora qualche ombra sul futuro più prossimo della programmazione, due titoli certi sono quelli delle grandi mostre che apriranno il 2011, una sui lavori di Poussin dedicati alla vita di Mosè e laltra, Europunk, dedicata all'eco del punk nellarte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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