Via al laboratorio politico. Tra veleni e alleanze il nuovo Pdl va alla conta

VERSO I CONGRESSI Convegno a Villa Reale. I big del centrodestra a Monza riorganizzano le file Sul palco salgono Formigoni, Mantovani e La Russa

Via al laboratorio politico. Tra veleni e alleanze il nuovo Pdl va alla conta

La Brianza come laboratorio politico del Pdl, ma anche terreno di sfida tra le diverse anime del partito che già fiutano l’ormai vicina elezione del sindaco di Monza come la prima occasione di contarsi dopo che Silvio Berlusconi ha lasciato Palazzo Chigi. E non a caso il convegno organizzato lunedì sera alla Villa Reale aveva per titolo «Il Pdl che vogliamo». Segnale chiaro, mentre a scorrere sono i veleni, della voglia di transitare in una nuova era che metta in discussione gli equilibri già acquisti. Ospiti d’onore il governatore Roberto Formigoni, il coordinatore nazionale Ignazio La Russa, quello regionale Mario Mantovani e quella provinciale Elena Centemero («Siamo qui per ritrovare quei valori che contraddistinguono il Pdl»), il consigliere delegato in Regione Fabio Saldini. Assenze eloquenti quelle degli ex ministri Paolo Romani e Mariastella Gelmini. E anche del segretario politico Angelino Alfano a cui qualcuno, raccontano gli organizzatori, avrebbe chiesto di rinunciare. Telefonate che hanno raggiunto anche molti che hanno ugualmente partecipato. «Vecchi mandarini - spiegano gli organizzatori - e un vecchio modo di far politica. Non hanno ancora capito che non è il momento per comportarsi così. Pensano ancora di essere nell’anciene régime». In sala oltre 600 persone, presenza qualificata perché in gran parte sono sindaci, assessori e consiglieri. Il mondo degli eletti chiede di cambiare. «Un mare di gente - racconta Formigoni - La dimostrazione che il Pdl è vivo, in campo, combattivo con le proprie idee e ideali». E poi parla di «un bagno di rinnovamento, forse con qualche anno di ritardo, ma adesso è arrivato finalmente il momento del confronto sulle idee». E racconta di aver avuto da Alfano la conferma della convocazione dei congressi. «Ma bisogna fare in fretta - spinge - Da Roma mandino le ultime carte e soprattutto le date». Accelerazione confermata anche da Mantovani che parla di «congresso provinciale in Brianza entro Natale, per poi fare a primavera quelli comunali». Un’esigenza, quella dei congressi in una provincia che ha staccato quasi 10mila tessere, condivisa all’unanimità dalla platea. E il consigliere regionale Massimo Ponzoni introduce la serata dicendo che «in un momento così difficile della politica bisogna avere idee chiare sul futuro, vogliamo celebrare congressi e primarie con regole condivise». Perfetto l’assist per Formigoni che non ha mai nascosto le sue ambizioni romane. Inevitabili le domande all’ex ministro La Russa sul governo Monti. «Nessuna debacle, per Berlusconi e il Pdl solo un atto di responsabilità. Non ero per nulla favorevole al governo tecnico e adesso, dopo aver visto la reazione dei mercati, c’è la conferma che i problemi non erano certo dovuti al fattore Berlusconi». Mentre a Formigoni chiedono della Lega. «Alla Lega diciamo che al di là delle posizioni magari diverse, abbiamo il dovere di andare al voto insieme per offrire ai moderati una coalizione vincente». Il futuro.

Per il consigliere regionale Stefano Carugo, «la Brianza per il Pdl può essere con la sua tradizione e i rapporti coi moderati cattolici, l’indicazione del cammino verso il Partito popolare europeo». Le candidature? «Basta paracadutati. Qui il nostro popolo vuole dirigenti che si siano formati sul territorio».

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