Cronaca locale

Ladri in gioielleria nella notte Spariti ori per migliaia di euro

Oltre due ore per aprirsi un varco nella porta blindata poi vuotano gli espositori e fuggono

Come nel film francese del 1954, «Rififi», gli scassinatori hanno dimostrato di essere dei veri professionisti sia per la scelta dell’obbiettivo, sia per la cura con cui devono avere effettuato i sopralluoghi e infine per la freddezza e l’abilità con cui hanno messo a segno il colpo. I banditi hanno infatti «lavorato» quasi tre ore per aprirsi una varco nella gioielleria e poi ripulirla, rimediando un bottino che potrebbe aggirarsi sulle centinaia di migliaia di euro.
I malviventi sono entrati in azione l’altra notte poco dopo le 2, come testimoniano le riprese del sistema di videosorveglianza che riportano anche l’ora. Obiettivo la gioielleria «Della Fonte», negozio con quattro vetrine in corso Vercelli 35, a metà strada tra piazza Piemonte e piazzale Baracca. In tre, mascherati con i passamontagna, sono passati dal retro e hanno messo temporaneamente fuori uso l’allarme spruzzando della schiuma di poliuretano. Hanno forzato una grata che protegge l’ingresso posteriore, quindi con la fiamma ossidrica hanno attaccato la porta blindata. Un lavoro lungo, durato oltre due ore, poi verso le 4.30 sono entrati.
Una volta all’interno si sono mossi con sicurezza e rapidità, vuotando le 16 teche che contengono i gioielli. Poche decine di minuti e il ripulisti era concluso. A questo punto, erano le 5.15, sempre in base all’orario indicato dalle immagini, hanno percorso a ritroso la strada usata per entrare e sono spariti.
Solo un quarto d’ora dopo, verso le 5.30 dunque, è finalmente suonato l’allarme svegliando i proprietari che abitano sopra la gioielleria. Il titolare è sceso trovandosi davanti al triste spettacolo delle teche di vetro vuote. Ha chiamato il 113 e di lì a pochi istanti sono arrivate le prime volanti. Comunque era ormai tardi anche solo per poter ipotizzare una «battuta» in zona. Subito dopo sono arrivati i colleghi della scientifica che si sono messi alla caccia anche del minimo indizio, un’impronta digitale, un capello, un mozzicone di sigaretta, per arrivare a identificare i banditi.

Mentre i gioiellieri hanno iniziato l’inventario per stimare l’entità del bottino, che comunque dovrebbe essere piuttosto ingente, sull’ordine delle centinaia di migliaia di euro.

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